Festa dell’Unità

Il desolante stato della stampa italiana – con il giornale leader che lancia il dagli al Tavecchio (chi?) e quello amico che chiama Carraro (quel Carraro) per difendere Tavecchio (chi?) – è testimoniato dal fatto che varie persone (tra cui degnissime) si lamentano del fatto che, dopo anni di vergognoso assistenzialismo, si chiude L’Unità.
Niente costa e salsiccia, ma è finalmente una Festa. «L’hanno uccisa», titola oggi con il consueto equilibrio quel giornale. Come tanti altri (che dovrebbero fare la stessa fine, lo scriviamo a beneficio di chi ci considera diversamente comunisti), l’Unità è stato un foglio sopravvissuto, e pure sovradimensionato, con finanziamenti pubblici diretti senza che nessun cittadino normale potesse mai comprendere il perché anche lui e sua nonna dovessero sostenere penne faziose. Ah quanto sono stati bravi i giornalisti de l’Unità. Ah quanto sono stati giganti dell’informazione. Ah, che anni d’oro hanno vissuto. Con i nostri soldi, può bastare così.