E' il discorso di una femminista, una sessantottina che si offende per essere trattata come un essere umano debole, di seconda categoria, per cui si organizza una festa che sembra un messaggio di scuse, buona secondo lei solo per un'ipocrita lavata di coscienza. E poi, che senso ha questo gesto di rispetto se lo si fa una sola volta all'anno? In un certo senso capisco a cosa si riferisce, anche se la sua reazione, in quel contesto, mi sembra esagerata e fuori luogo.Le ragazze avevano sorriso e ringraziato. Mia madre aveva apprezzato il gesto di mio padre, così come molte alte donne che mi circondavano avevano fatto con i loro uomini. Oggi, a molti di distanza, milioni di donne in tutto il mondo si scambiano auguri tra di loro, di persona o nei social network. Ma anche quella professoressa era una donna, e molto intelligente e sofisticata, così come molte altre che la pensano come lei.Dopotutto ha davvero senso questa festa? Quale?
Chi ha ragione?
Foto: manifestazione femminista a Parigi, 8 marzo 2008 - di looking4poetry (CC)