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Festa della mamma

Creato il 13 maggio 2012 da Martinaframmartino

Festa della mamma

Diventare genitori è una delle esperienze più straordinarie che ci siano al mondo. Non dico che una vita senza figli sia incompleta, ciascuno può ottenere le proprie soddisfazioni nei modi a lui/lei più consoni, ma certo i figli ti cambiano la vita. Ti assorbono, a volte ti devastano, e ti regalano delle perle impagabili.

Qualche tempo fa ho iniziato a postare su Facebook alcuni episodi che hanno visto come protagoniste le mie bimbe. Riporto qui quelli che ho ritrovato, tutti episodi rigorosamente veri.

 

18 novembre

Ieri Ilaria (due anni e cinque mesi) per la prima volta ha sofferto per amore. è stata una sofferenza reale, e molto intensa, malgrado la giovane età. Arrivata al nido ha iniziato a camminare guardando Riccardo, e non ha visto la porta della sua classe. Il risultato? Un bernoccolo grosso come una noce!

 

21 novembre

Una mamma capisce di essere stata sconfitta quando smette di dire “non saltate sul letto” e inizia a dire “cercate di stare in centro quando saltate”.
Comunque le preoccupazioni non finiscono mai. Quando Alessia dice “Mamma, se sta per cadere l’aiuto io” intende dire che aiuterà Ilaria a rimanere sul letto o che l’aiuterà a cadere?

 

23 novembre

Dopo una testata in un occhio Ilaria si è scusata con un “Non volevo farlo apposta”. Per fortuna. Se avesse voluto farlo apposta cosa poteva fare, darmi un morso per capire se faceva male?

 

26 novembre

Ho scoperto di avere una figlia estremamente generosa. Un’amica di Alessia le ha chiesto com’è avere una sorellina. Alessia ha risposto che è molto bello, e che se voleva glie la regalava.

 

2 dicembre

Riferita dalla maestra del nido, che aveva dato a tutti i bambini (tranne Ilaria, che non aveva visto perché si trovava alle sue spalle) i crackers per merenda. Ilaria, che ne è golosa, non ha pianto e non li ha neppure chiesti, ha semplicemente detto alla sua amica “Io mangio i crackers per finta”. Ovvio che appena la maestra l’ha sentita gli e li ha dati. Ma se a quest’ètà fa questo genere di commenti, cosa riuscirà a dirmi fra qualche tempo?

 

12 dicembre

A volte vivere con dei bimbi piccoli ci pone di fronte a quesiti che mai in precedenza avremmo immaginato di porci. Cose fondamentali, tipo “Si sta trasformando in Puffetta, o ha semplicemente pucciato le due mani nel tampone dell’inchiostro blu?”

 

28 dicembre

Ho il vago sospetto che le mie bimbe si siano accorte che le minacce del papà sono sempre minacce a vuoto. Stasera ha intimato ad Alessia di calmarsi, altrimenti le avrebbe spaccato il gioco con cui stava facendo confusione. Lei lo ha ignorato, Ilaria no. Si è fermata, tutta seria ha preso un pennarello, glie l’ha puntato contro, l’ha agitato tipo bacchetta magica, gli ha detto bibidi bobidi bu! ed è corsa via. E come per magia al gioco non è successo nulla…

 

5 gennaio

Che bisogno c’è di spendere tanti soldi per avere un copridivano firmato? Io ce l’ho, e senza nessuna spesa. Stasera me l’ha firmato Alessia.

 

6 gennaio

Nottataccia insonne, con Ilaria che aveva gli incubi. Sognava tartarughe che le leccavano la faccia.

 

30 gennaio

Visione di Il gobbo di Notre Dame, con Febo che ha appena dato a Esmeralda i suoi soldi. Alessia: “Io vorrei avere gli occhi verdi e i capelli neri come Esmeralda”. Ilaria: “Io vorrei avere i soldi come Esmeralda”. Mi sa che ha già capito tante cose su come funziona il mondo…

 

30 gennaio

Abbiamo inventato la settimana corta. Alessia ha fatto un danno, e io le ho sequestrato un gioco per una settimana. Dopo un giorno il papà glie lo ha restituito, direi che è difficile avere settimane più corte di così.

 

5 febbraio

Poco prima di cena Ilaria ha trovato un pacchetto di caramelle. Come me ne sono accorta glie le ho tolte di mano, dicendole che non era il momento di mangiarle e che per il momento le avremmo messe via. Lei non ha protestato, mi ha semplicemente chiesto “posso mangiare quella che ho in bocca?”

 

10 febbraio

Già da qualche tempo Ilaria ha scoperto l’uso delle forbici, con le quali si diverte a fare coriandoli. Sono forbici minuscole, con le quali anch’io non riuscirei a tagliare nulla più di un foglio di carta, perciò la lascio giocare tranquillamente. Oggi però mi ha chiamata perché la forbice si era incastrata e lei era in difficoltà. Quando sono andata a vedere stava provando a tagliare il nastro di un cuscino.

 

28 febbraio

Ilaria con le forbici sta proprio esagerando. Prima se l’è presa con un cuscino, ancora intero solo perché era troppo grosso per le minuscole lame delle sue forbici, poi ha perso il controllo e si è tagliata un dito. Nulla di serio, giusto un paio di gocce di sangue uscite e un segnetto che è rimasto per tre o quattro giorni. Infine si è tagliata un paio di ciocche di capelli. Stasera il papà, che è un fan dei capelli corti (mentre io li adoro lunghi), l’ha guardata e facendo il gesto di farle una coda ha chiesto “ci diamo un taglio?”. Lei si è guardata il dito e ha protestato “No, un taglio no!”

 

11 marzo

Tutti i bimbi ricreano la grammatica a modo loro, e Ilaria non fa eccezione.
Regola uno: dopo il “per” si usa il gernundio presente. Esempio, fatto mentre facciamo la gara salendo le scale dell’asilo:
“io sto per vincendo e tu stai per perdendo”.
Regola due: con il doppio pronome la frase è più chiara. Esempi:
“non mi guardarmi”, “non m’inseguirmi”, “non mi cambiarmi”.

Regola tre: per evidenziare meglio un concetto accostare aggettivo e superlativo. Esempio:

“Le mie scarpe sono molto bellissime”.

 

11 aprile

Vita di campagna con Ilaria. Scena 1, notando un fiore appassito:
“Oh, no, è tutto stropicciato!”
Scena 2, all’apparire improvviso di una lucertola su un muretto:
“Aiuto! Un coccodrillo!”

 

Da qualche tempo abbiamo iniziato a usare il riduttore invece del pannolino. Le varianti sui piccoli problemi incontrati sono molte.

 

20 aprile

Dopo che le ho chiesto diverse volte se diverse se doveva fare la pipì è arrivata una di quelle frasi che non vorremmo mai sentirci dire: “Mamma, ho i piedi nella pipì”

 

Domanda: “Quand’è che fai la cacca nel riduttore?”

Risposta: “Quando sono grande”.

 

Ilaria, seduta sul riduttore, ha fatto la pipì ma nega di dover fare la cacca. Io la faccio scendere, la pulisco e per un paio di minuti do’ retta ad Alessia, poi trovo Ilaria avvolta in una tenda. Le chiedo se deve fare la cacca e lei nega ma io, diffidente, le tocco il culetto e le dico “Ma tu stai già facendo la cacca!”.

E Ilaria: “Oh, no, mi hai scoperta!”

 

Tutti abbiamo le nostre perle. Se ci penso me ne vengono certamente in mente altre, ma per ora mi fermo qui.

Il dipinto che ho inserito qui sopra si intitola Le due madri ed è stato realizzato nel 1889 da Giovanni Segantini. Non credo ci sia bisogno di dire che tutte le madri conoscono lo sfinimento della donna del dipinto, e che a volte si sentono un po’ come l’altra madre presente sulla scena. Quando si allatta, quando ci si dedica con tutte le proprie energie a quelle fragili creature che abbiamo appena partorito, il rischio di sentirsi una mucca, un animale la cui funzione è solo nutrire e accudire il piccolo tanto bisognoso di noi, è alto. Ma se non ci si lascia annullare, se si trova il modi di ritagliarsi un proprio spazio, si possono apprezzare meglio anche quelle straordinarie e snervanti creature a cui abbiamo donato la vita. Auguri, anche al di là di un semplice giorno che segna una ricorrenza ma che non è in nulla diverso dalla vita di tutti i giorni, a tutte le mamme.



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