Festa della Mamma allo stadio con i bambini

Da Cicciouccello
"Bambini andiamo a comprare il regalo per la festa della mamma tutti insieme ora?"
"Pure mamma?"
"Ma no, solo noi. Dobbiamo fare una sorpresa alla mamma. Che cosa le volete regalare?"
"Io un disegno".
"Ma io dico una cosa da comprare per lei".
"Io le scarpe".
"Io la borsa con i brillantini".
"Non credo sia genere di mamma, ma entriamo in qualche negozio e scegliamo quello che più vi piace".

Tre maschi in un negozio a scegliere un regalo per una donna è già di per se una cosa esilarante, ma vedere poi un papà che rimette sulle grucce tutte le cose che hanno fatto cadere i due vandali al loro passaggio è da youtube.

Finalmente troviamo una t-shirt che piace a tutti e tre, ma arriva il momento di scegliere la taglia.
La commessa mi chiede informazioni ed io tra i bambini che gironzolavano e la paura di sbagliare ho dato la risposta meno opportuna: "Ha la quarta di seno".
Alla fine abbiamo trovato la taglia che poteva andare bene per me e la commessa così siamo scappati a casa. 
In macchina li ho fatti giurare di non dire nulla e fortunatamente hanno mantenuto il segreto fino a stamattina quando hanno riempito la mamma di baci, disegni, regali e hanno detto pure la poesia senza problemi.

Ma il vero regalo della giornata è stato quello di andare tutti insieme allo stadio a vedere la partita del Napoli.

Per le tre ore prima e per i 90 minuti più recupero della partita MPS ha ripetuto:
"Ma alla festa della mamma una mamma non deve stare tutto il giorno da sola a riposare e a fare quello che vuole? Perché mi avete trascinato in questa cosa da maschi?"
"Mamma, ma è un giorno da ricordare questo".
"E certo che me lo ricorderò".
"No, volevo dire che è la prima volta che i bambini vanno allo stadio ed era bello esserci tutti insieme".
"Che fortuna!"
"Guarda che stando a casa mica avresti sentito 60.000 persone cantare Oi vita Oi vita mia".
"E mica la stavano dedicando a me?"
"Ma noi tre sì perché tu sei la nostra unica fede. Sei il nostro attaccante migliore".
"E voi siete i miei rompipalle preferiti".
"Ma che stai dicendo?"
"Ho detto raccattapalle, che hai capito?"
"Avevo capito male perché allo stadio c'è tanta confusione".
"Infatti la prossima volta preferisco andare al San Carlo piuttosto che al San Paolo". Grazie
P.S. Per ricordare questo giorno quando siamo tornati a casa ci siamo accorti di aver lasciato le chiavi dietro la porta e per entrare non ve lo dico neanche...

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