Festa di Santa Lucia: come festeggiano gli italiani?
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Santa Lucia è la festività che ricorre il 13 dicembre e anche quest’anno, puntuale, arriva per far contenti grandi e piccini. Già, perché in questo giorno brioso, che anticipa la distribuzione dei regali natalizi, il nostro Belpaese, e gran parte dell’Europa, si prodiga al consueto scambio dei regali.
Se – come scrivevo in un precedente articolo – in Svezia è una ragazza a rappresentare Santa Lucia con una veste bianca e in testa una corona di candele, in Italia come si festeggia il giorno di Santa Lucia?
Ho vissuto, fino a pochi anni fa, nel mio paese natio (piccola realtà in provincia di Reggio Calabria) e in tutta sincerità in famiglia (ma anche nei paesini limitrofi) non abbiamo mai festeggiato tale giorno con il consueto scambio dei doni; al massimo si “osservava” quello che era definito secondo la tradizione del luogo (o meglio dire: usanza del paese) a non consumare cibo cotto al forno.
Ebbene, sono cresciuta con “la mia tradizione” fino a quando contatti esterni al mio mondo fanciullesco non mi hanno condotto a conoscere altre straordinarie realtà di vita vissute in giro per l’Italia. Ero affascinata dai loro racconti e su come il giorno di Santa Lucia fosse vissuto come un giorno di festa paragonabile al Natale.
Prima dell’avvento dei Social, naturalmente, i miei rapporti di amicizia non toccavano ogni città italiana ma, oggi, grazie a questi strumenti dal profumo innovativo (in primis Facebook) che accorciano le distanze e riuniscono le persone – anche se virtualmente – mi hanno fatto scoprire, e riscoprire, che non esiste “la tradizione” bensì “le tradizioni” di Santa Lucia!
Ecco, allora, che ho deciso di scrivere al gruppo delle fantastiche #socialgnock, la nota community fatta di donne che per lavoro o divertimento vivono quotidianamente la folle vita dei social network (cit.).
La domanda che ho posto loro è stata la seguente:
… e un po’ di materiale l’ho raccolto
(Riporto in ordine sparso e non in ordine geografico)
PARMA – La nostra amica ci racconta che a Parma si sente molto l’usanza di questa festa: nei panifici e nei supermercati è venduta la scarpetta di Santa Lucia, ovvero un frollino ricoperto di glassa bianca, o al cioccolato, e con la punta piena di codette di zucchero. Nelle scuole elementari, solitamente, gli insegnanti donano un pensierino agli alunni dicendo che è stata Santa Lucia (Martina M.)
PALERMO – Il 13 dicembre, giorno in cui si celebra la Vergine siracusana, si ricorda un vetustu avvenimento, che la Santa implorata dai palermitani esaudì facendo approdare nel porto un bastimento carico di grano. Ormai la carestia aveva preso il sopravvento e, per non perdere altro tempo, anziché trasformare il grano in farina, lo bollirono e lo condirono con un filo di olio: nacque cosi la “cuccìa”. Da quel momento in poi, ancora oggi, i palermitani il giorno dedicato a Santa Lucia non consumano farinacei: sostituiscono il pane e la pasta con il riso, i legumi e le verdure. Oggi la cuccìa è un dolce preparato con grano bollito, ricotta e cioccolato. (Giuliana P.)
BRESCIA – Per i bresciani, Santa Lucia è una festa sentita, soprattutto per i bambini che attendono i regali (la nostra amica si confida dicendo che ancora si deve riprendere dal trauma dopo aver saputo che Santa Lucia non esisteva!). Ma come si festeggia a Brescia questo festoso giorno? La notte precedente i bambini devono andare a letto presto e quando odono suonare i campanelli, significa che Santa Lucia sta arrivando e qualora li dovesse vedere ancora svegli, niente doni! In più, si usa lasciare una tazzina di latte e qualche biscotto per sfamare la Santa che arriva assieme al suo asinello. (Maria T.)
TRENTINO – Anche in Tentino, Santa Lucia porta i doni ai più piccini. La sera si lascia sul tavolo un piatto con farina e acqua per l’asinello della Santa e qualcosina anche per lei. I ragazzi più grandi solitamente vanno in giro per il paese trascinando le “strozeghe” (strozegar vuol dire appunto trascinare, in origine erano barattoli di latta legati con dello spago) e suonando campane, campanacci e campanelli per far rumore: quello è il segnale che i bimbi devono andare a letto! In tanti paesi nel pomeriggio del 13 (o la domenica successiva) si può proprio incontrare una figurante, sempre con un ciuchino, che distribuisce dolcetti ai bimbi. Ma occhio, i bambini cattivi ricevono il carbone! (Valentina B.)
SIRACUSA – Santa Lucia è la Patrona di Siracusa: non si usa fare i regali, ma si mangiano gli arancini per tradizione e si guarda la processione, che si conclude con i fuochi d’artificio. “Quest’anno – racconta la nostra amica – ci hanno mandato da Venezia la Santa, quindi faremo una doppia processione”. Ovviamente è festa in buona parte della città con luminarie bellissime e bancarelle situate nella zona della Chiesa di Santa Lucia. Per gli abitanti di Siracusa, questa festività apre ufficialmente quelle natalizie (Federica G.)
NISCEMI – Per festeggiare Santa Lucia si fanno i cuddureddi, dolce semplicissimo preparato con farina, strutto, acqua e zucchero. Ogni famiglia porta questi dolci a benedire e ne lascia un po’ in dono in Chiesa (Concetta T.)
LIGURIA – A Savona un grosso mercatone natalizio, che attraversa tutto il centro della città e che si chiama, per l’ appunto, Santa Lucia, è il protagonista assoluto di questo festoso periodo: tante sono le specialità culinarie! (Alessia G. T.)
E nella tua città come si festeggia il gioioso giorno di Santa Lucia? Riportalo nei commenti
Ringrazio tutte le amiche #socialgnock che mi hanno fornito utili notizie per la stesura di questo post!
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