Un Paese messo in ginocchio dalla partitocrazia marcia e corrotta che ci ritroviamo, non poteva che reagire così: dopo le elezioni, abbiamo ora la più completa ingovernabilità.
Si profila o un altro inciucione nazionale a firma Monti-Bersani-Berlusconi (che poi era la spina dorsale del governo uscente) che, come sempre, non riuscirà a rifare la legge elettorale e ci riempirà di tasse in nome dell'Europa e della Germania; oppure, Bersani inviterà in un osceno amplesso il rivoluzionario Grillo per fare le stesse cose, invariabilmente.
A parte il logico successo del Movimento 5 Stelle (la protesta popolare, da qualche parte deve pur sfondare) dobbiamo registrare con orrore il vizio inveterato degli italiani di affezionarsi ai propri carnefici.
Bersani e Berlusconi sono parimenti colpevoli dello sfascio nazionale ed hanno votato tutti ma proprio tutti i disastrosi provvedimenti del governo Monti-Napolitano-Fornero. Inoltre, c'è un altro dato impressionante: il nostro popolo si fa ancora rimbecillire da chi sostiene che il capitalismo si possa gestire.
Siamo letteralmente in ginocchio e ancora pensiamo di poter ricevere soluzioni da chi ha massacrato la nostra economia e la nostra vita sociale. Al banchetto della povera vittima uccisa, l'Italia, si affollano i morti viventi della vecchia partitocrazia, ancora in grado di governare, in un modo o nell'altro, impegnati nell'ultima danza macabra che vedremo.
Il nostro è un Paese in liquidazione, ma gli Italiani non lo sanno e a parte il rispetto che va a chi ha pensato che bastasse il M5S per scalzare questi mostri, ancora una volta si conferma la triste tradizione che vuole l'Italia in mano alla Gerontocrazia vampira che sappiamo. L'unica speranza è che Grillo non si faccia incantare dalle molte sirene e che si torni immediatamente alle urne, mortificando giustamente chi ha pensato di premiare con il voto, ancora una volta, questi mostri che stanno divorando l'ex Belpaese. Purtroppo, tra gli italiani che continuano a sbagliare a votare, ci siamo anche noi dissidenti, stufi di soffrire per gli errori e gli orrori altrui... Forse il problema è proprio questo, ovvero che siamo ancora qui, in Italia.