A moveable fest -Hemingway
In questo libro, pubblicato dopo la morte di Hemingway, il grande scrittore americano racconta i suoi anni trascorsi nella capitale francese.
Hemingway ci racconta la Parigi degli anni venti quando Montparnasse inizia a diventare rinomata e i grandi cafés frequentati dagli artisti sono Le Dôme, La Coupole e il bar americano le Select.
Lo scrittore frequenta principalmente La Closerie des Lilas che ama per la calma e la tranquillità che gli consente di trovare l’ispirazione per i suoi romanzi.
A Parigi Hemingway diventa grande amico di due donne: Gertrude Stein e Sylvia Beach.
Gertrude Stein ribattezzerà con il nome di ‘generazione perduta’ tutti quegli americani che come Hemingway hanno vissuto la guerra e ne hanno raccontato le fasi salienti.
Sylvia Beach, invece, era la proprietaria di una libreria (ancora esistente) nel quartiere latino chiamata ‘Shakespeare and Company’ e pubblicò alcune novelle del romanziere americano.
Questo volumetto, che si situa a metà tra il romanzo e il diario intimo, conserva numerosi aneddoti e ricordi legati alla permanenza di Hemingway e sua moglie Hadley nella capitale francese.
Nel corso della narrazione ritroviamo numerosi narratori americani che compaiono nelle esperienze parigine di Hemingway: Ezra Pound, Scott Fitzgerald, Joyce…
Nonostante la povertà che lo scrittore e la moglie conoscevano in quel periodo, le loro giornate sembrano trascorrere felici e spensierate animate da piccoli piaceri come le scommesse alle corse dei cavalli o le vacanze tra le montagne innevate.