Epifania sexy
“L’epifania tutte le feste con sè porta via“. Me lo ripeteva mia nonna quand’ero piccolo e ancora oggi risulta attuale: con il 6 gennaio il clima festaiolo e spendereccio (pur in tempo di crisi come quella attuale) si conclude e si pensa solo ai saldi imperanti nei negozi. Un’ottima giornata per fare un bilancio dei regali ricevuti, delle nostre aspettative e un modo per riflettere su noi stessi: buona lettura!
I regali a cui siamo invitati a partecipare nel clima natalizio creano non pochi problemi, specie a chi ha poca fantasia: capita così che la zia lontana ti regali per 8 anni sempre lo stesso maglione (stessa tonalità, così non c’è rischio di confondersi
) e la nonna, per non sfigurare, dia ai nipoti la classica bustina con dentro un po’ di eurini che possono sempre far comodo.A volte le nostre aspettative vengono pienamente soddisfatte (spesso dalle persone più care, che hanno una conoscenza profonda dei nostri interessi e gusti) , a volte no: ma noi sappiamo veramente quello che vogliamo? A volte capita di ricevere doni inaspettati e di renderci conto che, senza saperlo, la persona ha indovinato esattamente il regalo e noi rimaniamo sbigottiti.
Tutti noi, infatti, crediamo di essere unici, speciali e irripetibili (e, a modo nostro, un po’ lo siamo): ma, alla fine, per quanto possiamo girarci intorno, cerchiamo tutti le stesse cose. A Natale cerchiamo calore, amore, comprensione e felicità, indipendentemente dal nostro livello di cinismo e/o di ipocrisia.
Ma la vita ci porta a crescere, a maturare, a vedere con occhi diversi obiettivi e sogni: il Natale, per quanto riusciamo a far rivivere le tradizioni, non è più quello che vivevamo da bambini con quella spasmodica attesa dei regali.
Crescendo la vita ci travolge e ci rendiamo conto che, più dei regali, molto spesso la differenza viene fatta dalle persone con cui festeggiamo queste ricorrenze.
I regali, alla fine, sono oggetti che entrano a far parte delle nostre vite per un periodo più o meno breve di tempo: ciò che spesso rimane è il pensiero della persona, le sue parole, i suoi sguardi e i gesti quotidiani. Questo è veramente speciale e rende Natale una festa così intima e irrinunciabile per molti di noi.
Come ogni anno alla carrellata dei doni non è mancato nessuno e, puntualmente, molti sono ricaduti nel clichè dell’anno precedente: chi continuava a fare regali scadenti ha perpetuato l’abitudine anche nel 2010 e chi ha gusto e sentimento ha potuto riconfermare le aspettative che avevo riposto in lui/lei.
Ma alla fine, quando il camino si spegne e gli amici se ne vanno, pieno di carta da regalo accartocciata e di doni sul tavolo da pranzo della sala, mi rendo conto che il regalo più grande è impalpabile, è un’emozione. È l’amicizia della mia compagnia, delle persone che frequentov per uscire a bere qualcosa o per andare al cinema il regalo più prezioso.
La cosa bella di questo regalo è che non si esaurisce con le festività invernali: prosegue tutto l’anno e si rinnova di giorno in giorno, alimentandosi con le nostre esperienze condivise e con la nostra voglia di divertirci, stare (e crescere) insieme per affrontare con un sorriso i problemi della vita quotidiana.
È difficile trovare persone così speciali, amici che sappiano guardarti dentro senza chiedere nulla, che riescano a capirti con uno sguardo, che riescano ad offrire la loro solidarietà in modo disinteressato, leale e sincero. Sono vere perle rare e il mare non è così grande come crediamo, ma esistono.
Sono persone che condividono una voglia comune di scrivere le loro prossime pagine della vita insieme a me, per continuare a raccontarci e capirci come il primo giorno che ci siamo visti, forse anche di più.
Ringrazio quindi tutti i miei amici speciali, persone che mi hanno regalato grandi emozioni e che non mi hanno mai voltato le spalle: la loro parola e i loro gesti sono stati il regalo più bello che ho ricevuto questo Natale, il bene più prezioso.
Grazie di cuore.
Marco