Nel programma dell'evento, difatti, si prevedono cortometraggi interpretati esclusivamente da disabili di comunità, centri diurni o residenziali ed associazioni di volontariato. Cortometraggi che non hanno nulla a che fare con le problematiche di cui i ragazzi sono affetti e neanche corti dove interpretano semplicemente loro stessi, bensì dei veri e propri film, con delle storie e delle sceneggiature ben sviluppate, nelle quali interpretano situazioni comiche, romantiche, poliziesche e chi più ne ha più ne metta.
Inoltre una prestigiosa giuria, composta da note personalità del mondo cinematografico e dello spettacolo, ne decreterà i cortometraggi vincitori.
Fanno parte della giuria Pupi Avati (presidente Onorario), Gianni Letta (Presidente della giuria), Carlo Romeo, Massimo Ciampa, Giuseppe Feyles, Maurizio Turrioni, Claudio Villa, Marcella Colombo, Bernardino Marinoni, Giovanni Folino, Emanuele Brambilla, Fausto Caravati, Lorenzo Bernardini, Giovanni Farina, Dario Busi, Francesco Tomasiello e Walter Baldi.
Romeo Della Bella, direttore artistico del Festival del Cinema Nuovo, dichiara: <<Il Festival trova la sua unicità nei soggetti protagonisti, per le finalità e per i risultati ottenuti. La nostra intenzione è inoltre quella di valorizzare esperienze cinematografiche, di fiction, che i nostri ragazzi attuano nelle loro piccole Comunità, con operatori sociali / educatori che conoscono bene i loro giovani, così da saper scegliere, per ognuno di loro, personaggi e ruoli appropriati.
Gli operatori ed altri esperti daranno naturalmente il loro contributo nell'integrare la trama, nella regia, nel montaggio, nel creare un intelligente rapporto tra immagine-musica, ecc.
Ma i protagonisti dello spettacolo devono essere solo "loro">>.
Un festival che mette al primo piano i ragazzi, i quali hanno un ulteriore modo per esprimersi e mettere in luce ciò che talvolta occhi distratti non vedono.
Prosegue Della Bella: <<I ragazzi disabili sono persone vive, sensibili, autentiche; le loro emozioni sono spontanee, vere.
Questi filmati, se ben condotti, mettono in evidenza questa vitalità, permettendo così, ai protagonisti dei cortometraggi, di diventare ambasciatori di se stessi, della loro ricchezza interiore.
L'attività cinematografica, se ben gestita, può produrre quei processi benefici di autostima e gratificazione che si possono innescare attraverso ogni attività creativa. Basta riuscire a canalizzare le molte positività di questi giovani che spesso non vengono valorizzate. E se far cinema aiutasse anche solo a far star meglio e ad avere gioia di vivere nel qui ed ora, non sarebbe poi cosa da poco!>>
Maggiori informazioni sul Festival e sulla programmazione, si possono trovare sul sito ufficiale della manifestazione.