The Lady
di Luc Besson, Francia, 2011 – 127' voto: 4.5/10
Una grande storia non si gira da sola: Besson ovatta la straordinaria battaglia di Aung San Suu Kyi in un film retorico e manieristico.
Da fiction tv.
Il mio domani di Marina Spada, Italia, 2011 – 88' voto: 5/10
Stile ed atmosfera interessanti vengono sviliti dalla trama, priva di una vera ragion d'essere. Resta in piedi solo la stucchevole retorica del fallimento.
Inconcludente.
Hotel Lux di Leander Haussmann, Germania, 2011 – 110' voto: 5.5/10
Lo spunto di un cabarettista tedesco finito per caso nel celebre albergo delle grandi purghe staliniane è geniale, ma la sceneggiatura lascia a desiderare e il film non brilla.
Sprecato.
Hysteria di Tanya Wexler, Regno Unito, Lussemburgo, 2010 – 95' voto: 6.5/10
Il dandy Rupert Everett nell'Inghilterra vittoriana è una formula collaudata, ma questa spassosissima farsa aggiunge un tocco "vibrante" al fortunato filone.
Riuscito.
Ostende
di Laura Citarella, Argentina, 2011 – 85' voto: 5.5/10
La bella intuizione alla base del soggetto, che s'ispira ai grandi classici della suspense, fatica a sostenere il lungometraggio. Il finale, stiracchiato, non convince.
Acerbo.
Nuit Blanche di Frédéric Jardin, Francia, 2011 – 99' voto: 7/10
Scritto e diretto da due abili professionisti della celluloide, il film spazia tra noir e azione, con riusciti omaggi ai B-movies d'oltreoceano. L'atmosfera conquista sin dai primi istanti.
Adrenalinico.
Turn me on, Goddammit! di Jannicke Systad Jacobsen, Norvegia, 2011 – 76' voto: 7.5/10
Una tenera commedia di formazione adolescenziale nella provincia norvegese, delicata e sorprendente come l'inatteso sense of humor scandinavo(!).
Rivelazione.