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Tra ieri e oggi ho letto un libro del 2003, "Street fightin man", di Fabio Alcini, "Una breve ed agile biografia di Keith Richards, con un'attenzione particolare alla sua vita dalla parte sbagliata della strada".Questo mi induce a riproporre un post dello scorso anno che descrive un fatto tragico legato alla storia dei Rolling Stones, evento che di fatto ha proclamato la fine della "summer of love".
Girovagando per la rete a caccia di storie musicali, emergono spesso riferimenti a quanto accaduto al Festival di Altamont nel lontano 1969.
Sto parlando di avvenimenti tragici in cui la musica, elemento principe negli intenti, passò in sottofondo, diventando la colonna sonora di una giornata nera, una giornata di morte, la prima e unica morte in diretta nel mondo del rock. Ho trovato questo esauriente racconto. Il Festival rock di Altamont si tenne in California, il 6 dicembre 1969.
Quattro mesi dopo il festival di Woodstock, i Rolling Stones decisero di organizzare un festival gratuito sulla costa ovest degli U.S.A., che avrebbe concluso il loro tour americano. Questo fu il loro modo di rispondere alle critiche che li avevano investiti durante la tourné a causa dell'elevato costo dei biglietti. Al concerto presero parte Santana, i Jefferson Airplane, The Flying Burrito Brothers e Crosby, Stills, Nash and Young.
La manifestazione degenerò però violentemente a causa soprattutto della dabbenaggine degli organizzatori che affidarono incautamente agli Hells Angels locali, impreparati, l'incombenza della sicurezza, in cambio di alcune centinaia di dollari in cartoni di birra.
Il risultato di questa scelta furono quattro morti e risse continue che spesso finirono per colpire gli stessi artisti!
Il nome di Altamont rimarrà sempre associato a quello di Meredith Hunter, un diciottenne di colore accoltellato a morte dalla sicurezza a pochi metri dal palco dopo aver estratto una pistola in mezzo al pubblico ( questo è quanto sembrerebbero documentare le immagini del concerto).
Se Woodstock è universalmente riconosciuto come l'apice del periodo di controcultura giovanile, Altamont segnò "la fine delle illusioni".
Meredith Hunter, nato il 24 ottobre del 1951, fu accoltellato a morte di fronte al palco al festival rock tenuto all'Altamont Speedway durante l'esibizione dei Rolling Stones.
Morì durante il trasporto in ospedale. L'omicidio stesso fu ripreso nel documentario Gimme Shelter.Alan Passaro, un ragazzo di 21 anni membro degli Hells Angels, fu accusato del crimine, ma Passaro si appellò al fatto che aveva agito per autodifesa nei confronti di Hunter, (probabilmente provocato e sotto effetto di anfetamine) il quale estrasse una pistola (come si vede nel film). Passaro ottenne l'assoluzione per autodifesa.
Una leggenda urbana narra che la canzone cantata dagli Stones nel momento che Hunter fu ucciso fosse Simpathy for the Devil. Ciò è falso. Anche se quel brano faceva parte della scaletta del concerto, i Rolling Stones stavano suonando Under my Thumb quando Hunter fu accoltellato.
Altamont è il nome di un circuito situato nella California del Nord, a Tracy, vicino Livermore.
La presenza nel cast di band come Grateful Dead e Jefferson Airplane aveva portato all’autodromo circa 300mila persone, fiduciose di poter assistere a quella che da più parti si annunciava già come la “Woodstock dell’ovest”.
La scelta di Altamont come luogo dell’evento, comunque, venne fatta molto in ritardo rispetto alla data del concerto, con la risultante che ci si trovò di fronte a uno dei concerti peggio organizzati della storia: pochi bagni, poche tende di pronto soccorso, un sound system non sufficiente a farsi sentire da tutti i presenti, un palco disorganizzato nella struttura e nella gestione e – ultima ma non ultima – la presenza della famigerata crew motociclistica degli Hells Angels in veste di servizio d’ordine dell’evento.
L’idea di assoldare gli Hell’s Angels come tutori dell’ordine pare fosse stata dei Grateful Dead, che avevano già avuto a che fare con loro in passato e ne avevano proposto il nome.
Gli Angels furono pagati con 500 dollari da spendere in birra, ma sembra che non fosse da escludere un loro coinvolgimento nella distribuzione di droga al pubblico del Festival.
La gestione molto violenta del pubblico provocò però le ire di alcuni dei musicisti facenti parte del cast: già nel pomeriggio i Grateful Dead avevano comunicato che non avrebbero suonato, in disaccordo con la linea dura tenuta da chi gestiva il servizio d’ordine, ossia gli Hell’s Angels.
Con il trascorrere delle ore l’atmosfera si fece sempre più tesa e i Rolling Stones, che non avrebbero voluto suonare, salirono sul palco in uno dei momenti peggiori della serata.
La tensione era palpabile, ma nessuno poteva immaginare cosa stava per succedere: le telecamere di Albert, David Maysles e Charlotte Zwerin, che filmano il tour per conto degli Stones e puntano su quell’evento come apice del loro film documentario, si trovavano a riprendere in diretta l’omicidio di Meredith Hunter, un 18enne di colore trovato dagli Hell’s Angels in possesso di una pistola e per questo motivo ammazzato letteralmente di botte durante il concerto degli Stones, proprio di fronte al palco.
Nelle immagini si vede il panico e il nervosismo impotente della band che in quel momento sta suonando “Under my Thumb”, e non può fare altro, dopo, che sospendere la propria esibizione. Seguono veri e propri momenti di panico, finché i Rolling Stones, ancora ignari della orribile sorte toccata a Hunter, tornano sul palco a suonare per evitare disordini ancora più gravi. “Gimme Shelter” – titolo che proviene dalla canzone che scorre alla fine lungo i titoli di coda - diventa così il film documentario dell’unica morte in diretta nella storia del rock’n’roll: le Loro Maestà Sataniche ne sono gli officianti, in un macabro accostamento che durerà per molto tempo (gli Stones, devastati dall’esperienza, toglieranno “Sympathy for the devil” dalla scaletta dei loro concerti e resteranno lontani dalle scene per un bel po’) e che ha naturalmente la forza per snaturare quello che in origine avrebbe dovuto essere un documentario sul tour di maggior successo di una grande rock’n’roll band e diventa invece un momento “maledetto” della loro carriera.
Ecco quanto riportato dal Corriere della Sera lo scorso anno.
Mick Jagger nel mirino degli Hells Angels
La gang di motociclisti voleva uccidere il leader degli Stones, salvato da una tempesta agli Hamptons
I motociclisti contro i Rolling Stones. Gli Hells Angels, una delle prime e più violente gang motocilistiche americane, odiavano a tal punto la band inglese da pianificare l'assassinio di Mick Jagger, leader dei Rolling Stones. Per farlo fuori era stato persino definito il piano, che prevedeva un avventuroso sbarco dal mare nella villa del cantante sugli Hamptons.
A rivelarlo è stato un ex agente dell'Fbi, intervistato da Radio Four della Bbc.
Mick Jagger era finito nel mirino degli «angeli dell'inferno» dopo che questi aveva deciso di non aver più nulla a che fare con loro. Il piano non fu portato a termine solo perché la barca dei sicari fu bloccata da una tempesta.
La decisione di uccidere Jagger fu presa da un gruppo di Hells Angels dopo il concerto al festival di Altamont nel 1969, in cui membri del gruppo furono usati dai Rolling Stones come servizio di sicurezza. Fu una scelta tragica: gli Hells Angels uccisero Meredith Hunter, uno spettatore nero di 18 anni, il tutto davanti alle macchine da presa. A quel punto, Mick annunciò di non voler avere più nulla a che fare con quei violenti. Secondo Mark Young, ex agente speciale dell'Fbi, una barca con a bordo diversi Hells Angels avrebbe dovuto partire alla volta della villa del cantante agli Hamptons (a Long Island, poco fuori New York) per ucciderlo. «Erano così furiosi del trattamento che aveva loro riservato Jagger, che decisero di assassinarlo. Un gruppo prese la barca, armato, pensando di attaccarlo dal mare», a spiegato il presentatore della Bbc, Tom Mangold.
Per fortuna di Jagger, ha raccontato l'uomo del Bureau, «la barca fu colpita da una tempesta, e gli uomini finirono in mare. Nessuno morì, ma il piano di uccidere Jagger nonebbe seguito». Mick non seppe mai, almeno pare, del complotto, e per tutta la carriera ha sempre minimizzato i rapporti tra gli Stones e la gang. L'omicidio di Altamont è passato alla storia come la fine dell'era di pace, amore e musica degli hippy.Nel film documentario Gimme Shelter, si vede Hunter, che aveva appena avuto una lite con gli Angels, che si avvicina al palco armato di pistola mentre gli Stones suonano Under my thumb. Alan Passaro, membro della gang, lo blocca e lo accoltella. Poi gli altri Angels infieriscono su Hunter a calci. Gli Stones, che non sapevano che il ragazzo era morente, continuarono a suonare dopo un'interruzione. Arrestato per omicidio, Passaro verrà poi assolto per legittima difesa.
Citazione d'autore:
"La violenza è un metodo di lotta inferiore, brutale, illusorio soprattutto, figlio di debolezza, fonte di debolezza, malgrado, anzi, in ragione dei suoi effimeri trionfi." (Filippo Turati)
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