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Festival di Berlino 66: Hedi di Mohamed Ben Attia

Creato il 16 febbraio 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Hedi
  • Anno: 2015
  • Durata: 130'
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Tunisia, Belgio, Francia
  • Regia: Mohamed Ben Attia

Primo lungometraggio del tunisino Mohamed Ben Attia, Hedi è la storia di un venticinquenne (Majd Mastoura) diviso tra la volontà di una madre tradizionalista, l’energica Baya (Sabah Bouzouita), e il suo bisogno di libertà. Hedi lavora come addetto alle vendite per una casa automobilistica, attività di cui sfrutta l’opportunità di viaggiare. È abile nel disegnare fumetti, e nel suo estro artistico trova rifugio e pace. Il disegno è anche l’unica forma di espressione che concede a se stesso: il matrimonio con la giovane fidanzata Khedija (Omnia Ben Ghali) è stato organizzato e voluto dalla madre, il lavoro procurato dal fratello Ahmed (Hakim Bau Messoudi), sposato e ben radicato ormai in Francia, la casa preparata da Baya e Ahmed insieme. Gli amici gli invidiano il lavoro fisso, Khedija gli manda messaggi colmi di passione e amore, ma quel che vediamo è un ragazzo infelice. Hedi è un ameba che subisce le decisioni altrui senza mai ribellarsi, è una creatura inespressa che si trascina senza interrogarsi su come cambiare lo status quo e prendere in mano la sua vita. Lo vediamo finalmente ridere, aprirsi, amare, vivere quando incontra Rim (Rym Ben Messaoud), un’animatrice turistica tunisina che lavora nell’hotel dove alloggia. Il suo modo di vivere libero e indipendente, di viaggiare all’estero, senza sapere cosa la aspetterà domani lo attira e lo porta a guardarsi dentro, a scoprire i suoi sentimenti, le sue aspirazioni, a reagire contro la madre opprimente. Per la prima volta Hedi permette a se stesso di seguire il proprio istinto, di rompere le regole al lavoro e in famiglia e di lottare per dare voce ai suoi bisogni e desideri.

Mohamed Ben Attia non parla direttamente della situazione economica e politica del suo Paese ma il film, la storia di un venticinquenne che non sa bene come trovare il proprio posto nel mondo a cui appartiene, ne è totalmente pervasa. Hedi affronta con Rim il discorso sulla primavera araba e, sebbene solo poche battute riguardino l’argomento, ne emerge la visione entusiastica di Hedi e dei suoi coetanei, i quali in quelle agitazioni avevano riposto le loro speranze di cambiamento. E sebbene questa sia la storia di Hedi, non è difficile scorgere una situazione comune e condivisa.

Rim è in procinto di partire per un nuovo lavoro a Montpellier e Hedi ha la possibilità di utilizzare il visto ottenuto per il viaggio di nozze per seguirla e iniziare una nuova vita. L’incontro con la libera Rim gli ha offerto una nuova prospettiva di vita e l’ha salvato dalla paralisi esistenziale che Mohamed Ben Attia ha ben immortalato. Adesso lo vediamo davanti a scelta, la prima di tutta una vita. Hedi ha vissuto un cambiamento, è cresciuto e ha preso coscienza che le scelte implicano responsabilità, e le responsabilità hanno il peso della famiglia, di un Paese e di una intera generazione il cui futuro è tutto da costruire. Partire o restare, accettare che la situazione non cambi o provare con tutte le proprie forze a cambiarla.

Francesca Vantaggiato



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