Ma siamo sicuri?
Moretti con il suo "Habemus Papam" ha avuto bei buonissimi incassi in Italia, è piaciuto ed è stato detestato, quindi per sua fortuna non è scivolato nell'indifferenza. Adesso il film apre al mercato estero, meglio di così?!
Sorrentino per "This Must Be the Place" ha potuto contare su un attore come Sean Penn, potrebbe essere l'occasione buona per partecipare alla notte degli Oscar e dare inizio a una bella carriera a Hollywood, un po' come Muccino.
Prendendo in considerazione queste cose, chi se ne importa della Palma d'oro!
Ok, per dovere di cronaca...
La Palma d'oro come Miglior Film è andata a "The tree of life" di Terrence Malick, con Brad Pitt e Sean Penn.
Migliore attore il francese Jean Dujardin per "The Artist", film muto e in bianco e nero ispirato agli anni '30. Sembra molto carino, forse avremo modo di parlarne in futuro.
Migliore attrice la graziosa Kristen Dunst per "Melancholia" di Lars vo Trier. Nonostante il regista si sia dichiarato nazista, il film e la sua protagonista non sono stati penalizzati. Vero è che le parole del regista potevano essere lette come una becera provocazione («Per molto tempo ho pensato di essere ebreo e ne ero felice, poi improvvisamente è cambiato tutto e non ero più ebreo. Anzi, ho scoperto che ero un nazista e la cosa mi è piaciuta altrettanto») e poi ha ritirato tutto dopo un'ora («Tengo sinceramente a scusarmi. Non sono antisemita né razzista né nazista»).
Migliore regia Nicolas Winding Refn per "DRIVE".
Quest'anno la giuria, è stata presieduta da Robert DE NIRO e composta da Olivier ASSAYAS, Martina GUSMAN, Mahamat-Saleh HAROUN, Jude LAW, Nansun SHI, Uma THURMAN, Johnnie TO e Linn ULLMANN