Sala piena e scalini occupati questa mattina per la proiezione italiana di "The Social Network".
Va sottolineato che la proiezione era proprio italiana visto che il film é stato proiettato in versione doppiata. Episodio molto curioso in un festival internazionale dove i film di solito vengono proiettati in lingua originale e sottotitolati. Episodio che infatti non é piaciuto ai numerosissimi presenti, i quali hanno espresso il loro dissenso con cori che é possibile recuperare negli stadi la domenica pomeriggio.
Chiusa questa condivisibile parentesi veniamo al film.
Un film su facebook era inevitabile quanto necessario oramai, visto che é un fenomeno che ha colpito più o meno tutti e che tanto ha fatto discutere.
Tutti noi siamo Facebook-dipendenti e non lo dico perché sono uno di quelli che lo usa spesso ma perchè anche chi lo apre solo una volta al giorno rientra comunque nella categoria.
The Social Network parla della nascita di questo strumento e segna il ritorno alla regia di David Fincher dopo il sopravvalutatissimo curioso caso di Benjamin Button. Ritorno che lo vede collaborare con il bravissimo scenggiatore Aaron Sorkin (Codice d'Onore; Studio 60 on the Sunset Streep)
La storia si svolge durante una battaglia legale in cui Mark Zuckeberg -fondatore di Facebook- (interpretato da un bravissimo Jesse Eisenberg), viene accusato da Eduardo Saverin -co-fondatore di Facebook- e un gruppo di studenti di Harvard di non essere il vero inventore del social network più remunerativo al mondo.
Da qui in poi vengono raccontate le varie fasi che hanno portato Facebook a essere quello che é oggi: il social network più cliccato della rete.
Nel film è presente anche Justin Timberlake che interpreta, molto bene, il fondatore di Napster Sean Parker il quale ha un ruolo decisivo anche nella storia della nascita di Facebook!
Al termine della proiezione un'applauso unanime è stato il segnale che il film era piaciuto, in effetti ci troviamo di fronte al film dell'anno di cui sentiremo sicuramente parlare anche agli Oscar. Assolutamente da non perdere quindi.
Non c'é stato tempo nemmeno per rifiatare che subito é stato il momento di "Rabbit Hole" film di John Cameron Mitchel con i protagonisti Nicole Kidman e Aron Eckart (Presente al Festival).
Il film racconta dell'elaborazione del lutto di un figlio da parte di un padre e di una madre, entrambi sotto chock cercano di superare l'atrocita del momento in modi completamente diversi. Perchè, se lei si avvicina al ragazzo incolpevole che ha investito il figlio, lui continua a frequentare alcuni incontri con gruppi di persone che hanno subito la stessa disgrazia.
Prima parte molto lenta dove piano piano tutta la storia legata al dramma familiare viene sviscerata, si vive tutto con molto distacco giusto un paio di scene sembrano riuscire a catturare del tutto l'attenzione del pubblico ma niente di più.
Le prove degli attori compresa quella della madre della Kidman interpretata da Dianne Wiest sono buone, la migliore forse è proprio quella di Nicole Kidman, che pare ci tenesse molto a realizzare questo film ma purtroppo non lascia granché.
Un'altra curiosa parentesi: mentre abbandonavamo la sala di "Rabbit Hole", delle hostess fornivano un foglio al pubblico che invitava a vedere "The Social Network" in lingua originale alle ore 12.45. Considerando che tutti l'avevano gia visto (purtroppo) in italiano alle 9 di mattina, e che erano le 12.40 non si sa bene quanto successo abbia avuto questa iniziativa, comunque ringraziamo la Sony per essersi impuntata (almeno cosi ci è stato detto) pur di trasmettere il film in italiano in un Festival Internazionale...
Ci chiediamo chi sia il genio di queste iniziative che a noi cinefili ci fanno prima arrabbiare e poi sorridere!