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Festival Internazionale del Film di Roma: “Tir” di Alberto Fasulo (In Concorso)

Creato il 16 novembre 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Festival Internazionale del Film di Roma: “Tir” di Alberto Fasulo (In Concorso)

 

Anno : 2013

Durata : 90’

Genere : Docu-drama

Nazionalità : Italia

Regia : Alberto Fasulo

Distribuzione: Tucker Film

 

Una vita on the road

Il terzo e ultimo film italiano in concorso è Tir, opera prima del documentarista Alberto Fasulo.

Narra la storia di Branko (Branko Završan), ex professore della croata Rijeka, diventato camionista per un’azienda italiana con la prospettiva di guadagnare molto di più. Un camionista dell’est che trascorre 25 giorni al mese percorrendo il “Corridoio 5”, quell’asse portante che nei piani dell’Unione Europea unirà Lisbona con Kiev, lungo il quale si spostano i flussi di manodopera che lasciano l’est per l’ovest, e quelli di capitali che da ovest migrano a est. L’azione si volge principalmente dentro la cabina del camion con l’attore, il regista e due fonici pronti a cogliere, nell’immediatezza, il suono vero della strada e il battito di tutte le sue umanità.  Viene mostrato il lavoro scandito dagli orari obbligati di riposo (un’ora ogni quattro ore e mezzo), il tutto controllato da una sorta di scatola nera che, per guadagnare di più, si cerca di aggirare in tutti i modi. Završan per calarsi nella parte ha accettato la sfida di diventare ed essere camionista per sei mesi, conseguendo la patente di guida prevista dal codice della strada.
Anche il suo compagno di viaggio Maki (Marijan Šestak) è di professione camionista.

Tir pur avendo un evidente taglio documentaristico ha un’architettura  narrativa da opera cinematografica, con inquadrature studiate (notevoli quelle costruite con il gioco di specchi riflessi) e dialoghi elaborati. Pecca, però nel ritmo, che è troppo lento in alcune parti. Si poteva pensare a una durata inferiore rispetto ai novanta minuti, magari un medio metraggio, che meglio avrebbe condensato l’azione.

Da segnalare un’ottima fotografia curata dallo stesso regista e la volontà di portare alla luce le problematiche di un ambiente lavorativo ai più sconosciuto.

L’opera, mostrandoci la crisi e l’alienazione che affronta il protagonista evidenzia un paradosso: quello di un lavoro che ti porta a vivere lontano dalle persone care per cui, in fondo, stai lavorando. Puntando la luce sulla vita del protagonista, Fasulo mostra le fatiche e le contraddizioni di un mestiere duro, in balia della crisi imperante, riuscendo a suscitare in noi una certa solidarietà ed empatia su chi all’interno di quei bolidi passa l’esistenza e che troppo spesso guardiamo con nervosismo quando ci rallenta mentre andiamo in vacanza.

Vittorio Zenardi


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