Festival Internazionale di cinema a Istanbul

Creato il 14 marzo 2012 da Witzbalinka

Passeggiare per la città di Istanbul è un’esperienza davvero peculiare. La capitale turca è una delle migliori mete, oggi giorno, per capire le dinamiche di una città post moderna, in cui storia e tradizione si fondono con la modernità e i cambiamenti in modo armonioso e complementare. La Turchia è stata sin da tempi remoti il ponte tra Asia ed Europa. È questo il motivo per cui questa terra è stata martoriata da innumerevoli guerre; imperi come quello Romano ed Egizio controllarono le terre in tempi remoti e lasciarono un’impronta rilevante all’interno della cultura turca.

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La scena culturale moderna della città d Istanbul è vibrante, colorata e diversa. Offre concerti di diversi generi musicali che vanno dal jazz all’electro, dalla house al punk, passando per il rock oltre a una serie di gallerie d’arte e musei, assieme a un’agitata vita notturna che dà la possibilità di ballare fino a tarda notte tutti i giorni della settimana. Una città orientata al turismo internazionale, grazie anche agli ingenti finanziamenti ricevuti. Sono molti quindi i motivi per visitare la città di Istanbul in qualsiasi epoca dell’anno. È importante sottolineare che Istanbul è uno spazio dove potersi avvicinare alla cultura musulmana, grazie alla comunità presente in città e alle numerose moschee storiche, gioielli del passato. Come è oramai risaputo dopo l’11 settembre la cultura musulmana è stata ingiustamente demonizzata in diverse parti del mondo.

Ma Istanbul mostrerà una comunità musulmana con i suoi usi e costumi tradizionali assieme a sempre più giovani disposti ad abbracciare nuovi modelli familiari e sociali. Ovviamente cercare di chiamare l’influenza occidentale a Istanbul come attuale o moderna, sarebbe un errore. I giovani turchi, da diversi campi dell’arte, come la pittura, le installazioni e la scultura, così come i video e i cinema è stato un fattore molto importante nella formazione conservatrice della cultura musulmana. La qual cosa è assolutamente appropriata nella misura in cui gli stessi artisti turchi generano dibattiti sul proprio contesto sociale.

Basta fare un giro nei diversi quartieri di Istanbul per verificare che l’arte è più viva che mai grazie ai graffiti, agli stickers, ai poster e ai flyers sui muri della città; non c’è miglior sintomo di libertà d’espressione che l’appropriazione delle strade da parte dell’arte. Allo stesso modo il Festival internazionale di cinema ad istanbul è una finestra aperta per conoscere le novità del miglior cinema turco, cosi come le nuove generazioni di cineasti del mondo. Per maggiori informazioni, visitate la pagina web ufficiale: http://film.iksv.org/en

I Diritti Umani sono diritti e libertà basilari patrimonio di tutti gli esseri umani. Oggi siamo convinti dell’universalità dei diritti umani e c’indigniamo quando sentiamo parlare di un episodio di razzismo. Fino a poco però si pensava diversamente. Le cose sono cambiate, ma a dire la verità, c’è ancora molto lavoro da fare nel campo dei diritti umani.

Organizzazioni importanti come Amnesty International stanno facendo un lavoro importante, ma ci sono anche altre iniziative che danno il loro piccolo contributo. È il caso del Consiglio del Festival del Cinema Europeo. Durante il Festival Internazionale del Cinema d’Istanbul consegnerà un premio speciale all’autore che si è impegnato a sensibilizzare il pubblico sul tema dei Diritti Umani. La giuria sarà presieduta da Marco Bechis, vincitore della scorsa edizione con il film sugli indiani Guarani, chiamata “Bird Watchers”.

Ci sono 11 film che concorrono in questa categoria e tutti raccontano storie avvincenti su persone che si sono ritrovati in un conflitto o in una situazione difficile. “Ajami” ci porta nell’Israele contemporaneo, mentre Freedom ci parla dell’Olocausto, visto attraverso gli occhi egli Egiziani. Se dovessi scommettere su uno di questi film, oserei dire che è Northless quello che ha più punti a favore per diventare la vincitrice del prestigioso premio. Il film, di Rigobreto Perezcano racconta la storia degli immigranti illegali provenienti dal Messico.


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