Il Rock, come la vita, segue il suo corso. Abbiamo lasciato dietro l’era degli eccessi e la controcultura, i rischi e lo strabocco sessuale, la paura di vedere un rocker autentico scuotere le anche, o tagliarsi nello scenario o lanciarsi tra un pubblico ammaliato dal suono crudo e duro di chitarre, bassi e batterie, struttura seminale di qualunque gruppo. I frutti dell’era digitale non smettono di andare contro noi: in questo istante migliaia di milioni di download nel mondo fanno sì che qualunque persona, anonimamente, scarichi da qualunque computer il suo disco preferito o il più recente concerto della banda del momento. Questioni pratiche: l’accesso al suono che prima ci faceva riflettere sulle ingiustizie dei nostri genitori, cioè del sistema, in maniera immorale e rischiosa, ora si trasforma in attività di ogni giorno in moltitudini di reti sociali. Il fattore velocità dell’informazione magari agevola il peso delle parole, il senso dei suoni.
D’altro canto, la democratica finestra della rete ha fatto sì che i timbri discografici continuino a tremare per trovare migliori mezzi per potere fare denaro e le bande, perché niente, non rimane loro altro che fare tour su tour per potere recuperare i guadagni perché i dischi non si vendono più come prima, il cd è morto e con lui anche il ritorno all’essenza del vinile, con le sue copertine immense e a colori, e il calore di un ago che raschia l’acetato. Tutto questo non fa altro che andare all’indietro. Così, i concerti e, soprattutto, i festival si sono trasformati in curiose passeggiate per una moltitudine di stelle sintonizzate nell’accaparrare un pubblico che segue come essi, esausti dello stesso suono e degli stessi modi nei quali il maestoso e pericoloso Rock N’ Roll di prima, si beveva perfino con il sangue.
Rock a Roma è un festival di questa estate che si può qualificare in questa categoria. Quello che lo salva, sicuramente, è che questo, ad un passo della maestosa città che si incaricò di accaparrare il cristianesimo fino a convertirlo in un’impresa, forse la Sony Music di mille e tanti anni fa, la vera impresa: Roma. Così, artisti della taglia dei Chemical Brothers, Moby, Slash, Jamiroquai, Mogway, Ben Harper, il nonno Robert Plant, Korn, Dream Theater, Afterhours e Black Label Society tra altri, scaricheranno la loro furia in questa preziosa città settimana dopo settimana dal 18 di Giugno al 29 di Giugno, coprendo gli inizi del caldo più frenetico dello stivale italiano.
La cosa interessante sta nello scegliere alcune date tra i concerti e realizzare il turismo di fondo. Il Rock a Roma, in questa edizione, è una scommessa per il rock commerciale nella sua più pura essenza. Se il tuo stile non è né l’indie, né l’alternativo, né lo sperimentale, questo festival ti garantirà sicuramente un buon momento di birra, sigarette e ragazze vestite in cuoio e con pochi vestiti. Per più informazioni sulle date, attuazioni e tickets, puoi visitare qui la pagina web: http://www.rockinroma.com/ . Per capire tutto quello che il rock non ha potuto più essere, guarda questo video:
SISTER RAY
Per questo, si tratta di affittare appartamenti a Roma e vivere al meglio questo massivo evento del quale, da più di trent’anni, un film annunciò il rock come “The Decline of Western Civilization”. Adesso sappiamo che avrà più di trent’anni, effettivamente.
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Tradotto da: Vanessa RosselliContattami