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FEUILLETON: Camus e il destino dei giusti. XV puntata

Creato il 17 novembre 2011 da Eastjournal @EaSTJournal

di Giovanni Catelli
FEUILLETON: Camus e il destino dei giusti. XV puntata

Il Tempo

Quanto tempo era passato.
Il silenzio, l’oblio, avevano coperto inesorabili quei giorni, quegli eventi, senza che nessuno davvero avesse guardato al di là delle apparenze, oltre la sottile, ingannevole superficie delle cose.
Eppure qualcuno sapeva.
Chissà in quanti davvero sapevano.
Nessuno parlò.

Il mondo, la vita, si erano richiusi, ignari, su quelle brevi morti, pur se la perdita, quasi silenziosa, era stata enorme : quella voce, quella voce senza padroni, senza paura, senza rispetto per gli atti più oscuri e vergognosi della Francia e delle grandi Potenze, non avrebbe più scandito le sue parole limpide, cristalline, taglienti, ansiose di verità.
Era una perdita immensa, e certo qualcuno brindò alla sua scomparsa, nelle remote stanze del potere, dove le sue parole avevano sempre suscitato inquietudine.

Il Sistema richiede sudditi, che non si pongano troppe domande.
Si può conceder loro di votare, possedere un’apparenza di libertà, ma gli arcani del potere, le leggi fondamentali che reggono gli eserciti, la finanza, le sfere d’influenza, sono immutabili, e impenetrabili ai più : il vero potere, le reali decisioni, sono poste in una sfera intoccabile dalle masse e dai singoli.

Quell’uomo osava sgretolare le logiche del potere e del dominio, quell’uomo era pericoloso ovunque, in qualsiasi direzione volgesse il suo sguardo prensile, vigile, acuto.

La sua parola scattava come una frusta, e sapeva risvegliare le coscienze intorpidite dall’inganno quotidiano, dalla continua rapina di libertà, diritti, informazioni.
Cercava la verità delle cose, la verità umana dei giusti, che sanno distinguere il sopruso, l’inganno, la demagogia, la sopraffazione.

Quella parola preziosa sarebbe certo rimasta, indistruttibile, nei libri : ma il futuro sarebbe avanzato nel vuoto, senza di lei, e l’arbitrio quotidiano del potere non avrebbe trovato più ostacoli, tutto l’avvenire consegnato al silenzio, all’accumulo segreto di profitti, soprusi, invasioni, delitti, senza una vera voce ad opporsi, a svelare gli arcani, a difendere gli uomini.


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