Fiadoni dolci abruzzesi.

Da Marisa

Ingredienti: per 4 persone

300 g di farina 00
4 uova
1/2 bustina di lievito in polvere
100 g di ricotta
75 g di zucchero semolato
cannella in polvere
zucchero a velo
olio di oliva
sale
farina per la spianatoia

Il fiadone è un tipico prodotto da forno abruzzese e molisano che si prepara per le feste pasquali, anche se si consuma tutto l'anno, sia nella versione salata, più diffusa nelle aree litoranee, che dolce, più diffusa nelle aree interne. Ha la forma di un raviolo, la cui sfoglia esterna viene preparata con un impasto di uova, olio, vino bianco, farina, mentre il ripieno può variare, ma è a base di formaggio con prodotti a pasta dura come il Rigatino e Pecorino, oppure ricotta sia di mucca che di pecora, il tutto amalgamato con uova e spezie diverse (noce moscata e/o pepe macinato, e nell'aquilano anche lo zafferano). La versione abruzzese non si deve confondere con il cialdone, che in alcune zone viene anche chiamato fiadone.


Preparazione: 30’

Cottura: 15’

  • Setacciate la farina sulla spianatoia, unite una presa di sale e il lievito, quindi mischiatela con 50 g di zucchero semolato.
  • Fate la fontana, al centro sgusciate 2 uova e unite 1 dl di olio, quindi lavorate rapidamente fino a ottenere un impasto omogeneo.
  • Lavorate in una ciotola la ricotta con una forchetta, unite le restanti uova, lo zucchero semolato rimasto, una presa di cannella e amalgamate bene tutti gli ingredienti.
  • Stendete la pasta con il matterello sulla spianatoia leggermente infarinata in una sfoglia sottile e, servendovi di un tagliapasta rotondo di circa 10 cm di diametro, ricavate tanti dischi.
  • Disponete al centro di ognuno un cucchiaino di ripieno e ripiegate la pasta in due, premendo bene per sigillare gli orli.
  • Disponete i fiadoni sulla placca leggermente unta di olio e passate i dolci in forno caldo a 200°C per circa 15 minuti, fino a quando saranno leggermente dorati.
  • Sfornate, lasciateli intiepidire e servite dopo averli spolverizzati di zucchero a velo.
VinoMolise Moscato PassitoMoscato d’Asti

La zona di produzione della DOC Molise interessa una vasta area della regione. I vigneti da cui si ottengono i vini rientranti in questa DOC sono situati nei territori collinari e pedecollinari di cinquantaquattro comuni in provincia di Campobasso e sedici in provincia di Isernia, capoluoghi compresi. La denominazione può dirsi “Molise” o “del Molise”. Il disciplinare di produzione contempla una vasta gamma di vini rossi, bianchi, dolci e spumanti.
Tra i vini dolci spicca per profumi ed eleganza il Molise Moscato Passito. Il vino è ottenuto da uve sottoposte ad appassimento totale o parziale. L’appassimento, l’ammostamento e l’imbottigliamento di questi vini devono obbligatoriamente avvenire in stabilimenti siti all’interno dei confini regionali.
L’appassimento si può svolgere direttamente sulla pianta (appassimento naturale) oppure, dopo la raccolta, in locali idonei (appassimento artificiale).

Le uve Moscato erano conosciute nell’antichità con il nome di uve “apiane” perché una volta giunte a maturazione attiravano le api.
Pare che le origini di questo vitigno siano greche. La famiglia dei Moscato annovera al suo interno una moltitudine di varietà diverse.

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