Nel buio sporco della mia mente
petrolio distillato dai giorni
piccole luci sorseggiano
attimi di consolazione
in attesa della nuova guerra.
Ma questa neve antibiotica
che rende ellittici i colori
cambia la sintassi del cielo
e dimentico il linguaggio
per decifrare le preghiere.
Nella massoneria astuta
delle notti di solitudine
so impastare il pane bianco
con le bacche blu del prugnolo
e il sangue porpora dei sogni.
Ogni volta ch’invoco il nuovo
un istante del passato muore
sull’altare della rinascita
accanto alla fiamma nebbiosa
sepolta d’inconsapevolezza.