Non so voi, ma io nell’abbondanza di celebrity chef e cuochi che lasciano i fornelli per piazzarsi davanti alle telecamere, sento il bisogno di una guida saggia e aggraziata.
Di una mano ferma che con apblomb ci indichi la via.
Di una voce autorevole che mi spieghi cosa si nasconde dietro un piatto, una ricetta, una moda.
Di un perfetto taglio di capelli che resiste impassibile al fritto, di un trucco waterproof che non ha paura di azzannare – con incredibile garbo – una polpetta, un cucchiaio di trippa, uno spiedino.
Di una scrittura elegante che dalle colonne di Panorama ci dica cosa è in e cosa è out in cucina.
Mi consolo guardando le repliche di Cuochi e Fiamme sognando che si riunisca il trio invincibile Chiara Maci – Riccardo Rossi – Fiammetta Fadda, che nel mio immaginario è meglio di Banjo – Beauty – Reika sul Daitarn3.
Ma ormai i giudici di Cuochi e Fiamme sono cambiati, o meglio sono passati attraverso varie sostituzioni più o meno gradite: il posto di Fiammetta Fadda è stato preso da Andrea Grignaffini, Chiara Maci ha intrapreso l’avventura di The Chef, il nuovo reality in onda su La5 con Davide Oldani e Filippo La Mantia (di cui non è che proprio si sentiva il bisogno…), Simone Rugiati ha iniziato Foodmaniac, una nuova web series.
E mi viene il sospetto che quest’anno Cuochi e Fiamme non si faccia: si urla forse troppo poco? Non c’è abbastanza tensione? E’ un programma troppo rilassato? Troppa grazia, garbo e poco ‘Mi stai diludendo‘?
Forse perché Fiammetta Fadda, come ci ricorda Wikipedia, è Dame Chevalier de l’Ordre des Coteaux de Champagne, qualunque cosa questo significhi (per scoprirlo questo è il sito)? Troppo poco per fare audience?
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