FIBA World Cup 2014: i migliori della prima fase

Creato il 06 settembre 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

In archivio la prima fase del Mondiale Fiba in Spagna che ha visto qualche sorpresa ma soprattutto parecchie conferme, a partire dalle Furie Rosse padrone di casa trascinate da Pau Gasol, proseguendo con i giovani rampanti di Team USA, con Anthony Davis e Kenneth Faried sugli scudi e arrivando alla Grecia, imbattuta come le due big. Dopo aver fatto le carte alle squadre al termine della fase a gironi e in vista degli ottavi di finale, vediamo quali sono stati i giocatori che più hanno impressionato nel primo importante scorcio di Fiba World Cup.

Gruppo A

IL MIGLIORE

Pau Gasol: la Spagna chiude quello che doveva essere il girone di ferro con cinque vittorie e nessuna sconfitta, esaltando i propri tifosi ad ogni uscita. I punti segnati (440) fanno rabbrividire in confronto a quelli subiti (314) e le prestazioni di squadra spaventano chiunque incontrerà la Roja sulla sua strada. Il migliore di questo straordinario team? Il capitano, che apre il suo mondiale, quando la tensione potrebbe giocare brutti scherzi, con prestazioni da urlo e chiude la prima fase con medie pazzesche: 21.2 punti, 5.6 rimbalzi e 2 stoppate a partita. Pau Gasol, ora più che mai, è l’anima dei padroni di casa e può guidarli ad uno storico successo finale.

LA SORPRESA

Leandrinho Barbosa: chiamarlo sorpresa fa sorridere, ma Barbosa, che negli ultimi anni è stato falcidiato da infortuni e problemi di ogni genere, giocando solamente 94 partite negli ultimi tre anni, sembra rigenerato dalla cura mondiale. Il suo Brasile ha chiuso al secondo posto nel complicatissimo girone con Spagna, Francia e Serbia e la guida e l’anima della squadra è stata proprio la guardia dei Warriors (con cui ha firmato da poco). Il suo è stato un mondiale in salita di prestazioni e ha chiuso la prima fase con 13.6 punti, per altro con il 56.2% da oltre l’arco. La sfida con l’Argentina potrebbe essere una nuova sfida della consacrazione per Barbosa.

IL MIGLIORE TRA GLI ESCLUSI

Hamed Haddadi: il centro iraniano, il giocatore più alto del mondiale con i suoi 2 metri e 18 centimetri, dimostra ancora una volta le ottime qualità che lo portarono a sbarcare in NBA qualche stagione fa e guida la sua squadra all’unica vittoria del girone, contro l’imbarazzante Egitto (23+15), e nella partita della speranza da dentro o fuori contro la Francia (22+15). Nonostante i suoi 18.8 punti e 11.4 rimbalzi di media, il mondiale iraniano si ferma a soli cinque punti dai transalpini. Probabilmente, se fossero stati in girone meno ostico, Haddadi li avrebbe guidati alla seconda fase.

Gruppo B

IL MIGLIORE

Luis Scola: se la Grecia è stata la miglior squadra di questo girone, l’Argentina non è stata perfetta in queste prime partite del suo mondiale e ha pagato i suoi sbalzi con il terzo posto finale, che concede l’incredibile incrocio, per cuori forti, contro il Brasile. Chi ha provveduto a mantenerla in carreggiata è stato, soprattutto, Luis Scola. Il centro dei Pacers ha mostrato, oltre al suo ben noto talento, prestazioni tutto campo di livello assoluto, con impegno e dedizione ai massimi livelli, anche a 34 anni suonati. I suoi 21.6 punti e 8.8 rimbalzi di media sono un esempio per chiunque. E ora, contro i rivali storici, tutto può succedere.

LA SORPRESA

Gorgui Dieng: il centro dei T-Wolves apre il suo mondiale con una 21 punti e 14 rimbalzi contro la Grecia, rimasta poi imbattuta nel girone. Da allora, nonostante un calo fisiologico, non si è più fermato. Il Senegal, tra le liete sorprese della rassegna, ha raccolto una fondamentale vittoria contro Portorico (18+13 per il suo centro) e un sorprendente successo contro la Croazia (27+8), trascinata dal suo talento. Contro Filippine e Argentina sono arrivate due batoste inattese e Dieng non brillato, ma gli africani hanno comunque mantenuto il quarto posto e possono godersi il sogno ottavi di finale. Servirà il miglior Dieng, però, contro la Spagna.

IL MIGLIORE FRA GLI ESCLUSI

Jose Barea & Andray Blatche: sarebbe un torto troppo grande non citarli entrambi. Barea è, al momento, il top scorer della rassegna con 22 punti di media nelle cinque gare giocate, mentre Blatche è il migliore in termini di rimbalzi raccolti a partita, 13.8. Il primo ha provato a guidare Portorico verso il turno successivo dopo un tragico inizio di rassegna, ma non è bastato, mentre il secondo, anima e cuore delle sue Filippine, ha, prima, rischiato il colpaccio all’esordio contro la Croazia, segnando 28 punti, e li ha poi condotti nello storico successo sul Senegal, grazie a 18 punti e 14 rimbalzi. Un peccato vederli tornare a casa.

Gruppo C

IL MIGLIORE

Francisco Garcia: la Repubblica Dominicana ha raccolto i suoi due, fondamentali successi in fila contro Nuova Zelanda e Finlandia. Garcia ha, nel primo scontro, segnato 29 punti con 11/15 dal campo e 5/7 da oltre l’arco, aggiungendo anche 6 rimbalzi, mentre nel secondo si è “limitato” a 16 punti, continuando comunque a bombardare i finnici da tre punti. L’ala piccola ha finora segnato 20.2 punti di media nella rassegna, tirando con percentuali spaventose dal campo (61.2), ma soprattutto da oltre l’arco (17/26, 65.4%!). Complice il parziale suicidio di tutte le principali contendenti ai posti di rincalzo, i dominicani hanno chiuso al terzo posto nel girone e ora se la vedranno con la Slovenia. Con un Garcia così, tutto è possibile.

LA SORPRESA

Anthony Davis: il centro americano, classe 1993, ha fatto vedere al mondo le sue qualità cestistiche. In poco più di 20 minuti d’impiego, dovuti all’ampia rotazione di Team USA tanto quanto alle scarse pretenziosità delle avversarie affrontate, ha lasciato senza fiato con le sue prestazioni offensive (15.8 punti tirando col 62.7%), unitamente a quelle difensive (6.4 rimbalzi e 1.8 stoppate). Per ora, nessuno ha spaventato gli Stati Uniti, ma Davis si è messo in mostra sulla scena mondiale. E se prima ancora qualcuno era scettico sul talento dei Pelicans, non ci sono più dubbi: Davis è pronto a dominare anche la scena NBA.

IL MIGLIORE FRA GLI ESLUSI

Petteri Koponen: la guardia del Khimki ci ha provato in tutti i modi a guidare la Finlandia agli ottavi, ma i suoi sforzi sono stati vani e gli scandinavi hanno chiuso all’ultimo posto del girone. Nell’unica vittoria ottenuta, contro l’Ucraina, Koponen ha segnato 14 punti e distribuito 9 assistenze ai compagni, parte dei 15.8 punti e 5.8 assist di media ottenuti dalla point guard in queste cinque uscite mondiali. A molte delle squadre qualificate farebbe comoda una guardia del suo talento ed è un peccato che i suoi compagni non siano stati all’altezza della situazione.

Gruppo D

IL MIGLIORE

Goran Dragic: ancora lui. Dragic ha guidato la Slovenia dove, fino a qualche anno fa, si sarebbe solo sognata di arrivare: quattro vittorie consecutive e una sola sconfitta finora. Australia, Messico, Corea ed Angola sono state spazzate via dal talento assoluto della guardia dei Suns, che ha chiuso la prima fase con 17.4 punti, con il 60.7% dal campo e il 45.5% da oltre l’arco, e 4 assistenze a partita. Peccato per il KO contro la Lituania, che avrebbe potuto portare al percorso netto per la Slovenia ed è costato il primo posto nel girone. Lo scontro con la Repubblica Dominicana pare ampiamente alla portata. Poi ci saranno gli States, però.

LA SORPRESA

Aron Baynes: l’Australia, nonostante il sospetto di tanking lanciato da Goran Dragic per la partita contro l’Angola, persa in maniera quanto meno bizzarra probabilmente per evitare gli Stati Uniti in un eventuale quarto di finale, ha chiuso al terzo posto nel suo girone. Baynes, che ha saltato con Joe Ingles la sfida contro gli africani, nelle restanti quattro gare ha segnato la bellezza di 17.2 punti, conditi da 7 rimbalzi a partita. I canguri si sono assicurati gli ottavi contro la Turchia con tre vittorie consecutive contro Corea, Lituania e Messico, ma ora devono confermare i progressi dimostrati. E con loro, anche Baynes.

IL MIGLIORE TRA GLI ESCLUSI

Yanick Moreira: il centro angolano è stato superlativo nella vittoria finale contro l’Australia, quando ha segnato la bellezza di 38 punti, miglior prestazione offensiva finora nella competizione, tirando 17/24 dal campo. I 17.8 punti segnati di media lo portano al nono posto complessivo, mentre gli 8.2 rimbalzi al settimo nella statistica. L’Angola ha sconfitto la Corea all’esordio e, come detto, gli australiani nell’ultima gara giocata, ma non è bastato per volare agli ottavi di finale. Il futuro, però, è nelle mani del loro centro 23enne, sorpresa assoluta dell’ultimo girone di questa rassegna.


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