Fidel: Socialismo addio!

Creato il 10 settembre 2010 da Mriitan @MassiRiitano

Quattro anni fa ha passato il potere al fratello Raul, ora e’ qualche tempo che appare piu’ spesso in tv, anche se per parlare di politca internazionale.

Le sue ultime tre uscite hanno pero’ qualcosa di diverso, un passo indietro, forse dato dalla saggezza che l’eta’ porta sempre con se, forse da una oggettivita’ maggiore data dall’aver abbandonato quelle posizioni che si dovevano per forza mantenere, ma insomma pare che quanto dichiarato sia in una direzione leggermente diversa dalla solita.

Parlo di Fidel, Fidel Castro, che prima ha ammesso la colpa di una azione poco edificante come quella della realizzazione dei Centri di rieducazione, centri in cui venivano rinchiusi omosessuali, dissidenti, testiomoni di Geova, per fare alcuni esempi, sperando di riconvertirli al “giusto”; ha poi redarguito Ahmadinejad, l’iraniano che ha negato l’esistenza dell’Olocausto, e per finire, forse la notizia piu’ inaspettata di tutte, ha ammesso l’inadeguatezza del sistema socialista nella Cuba di oggi, e quindi di un modello non esportabile nemmeno all’estero.

Ha ricevuto questa “confessione” in una intervista un giornalista americano, che non ha approfondito l’argomento, anche perche’ affiancato da una esperta della politica di Cuba, che ha fatto intendere che il Maximo, stava cercando di aprire uno spiraglio al fratello contro i comunisti oltranzisti di Cuba che impediscono ogni riforma interna con queste affermazioni.

Non negava quindi le idee della Rivoluzione, ma tracciava una linea da seguire per il futuro, in cui forse il modelllo adottato, perseguito e piu’ volte anche esageratamente esasperato, non funziona piu’, c’e’ una presenza dello Stato troppo forte, massima, che impedisce uno sviluppo corretto.

Fa effetto sentire queste frasi, da uno che ha combattutto di fianco al Che, da uno che ha sempre creduto in alcuni ideali, ma e’ anche vero che la realta’ cubana e’ ben altra. Gia’ all’epoca della mia visita a Cuba, gli anziani continuavano a rimanere fermi nelle loro posizioni, mentri i giovani e i meno giovani sentivano il soffocare di quel regime. Ovvio che gli anziani sentivano la loro vita migliorata rispetto ai finti governi pre Castro, ma la situazione interna cubana era oramai ai flessi piu’ bassi. Dalla caduta del muro, la scomparsa dell’URSS, tutto pian piano in quell’isola ha favorito il massimo isolamento, rendendo insostenibile la vita per la gente comune.

Certo ora dovremo vedere cosa accadra’, se veramente Raul sara’ in grado di fare quelle riforme che servono all’isola, ai cubani, al popolo piu’ rivoluzionario del mondo, che ha rappresentato e rappresentera’ per sempre quell’ideale vittoria di Davide su Golia.

Certo come nei film, il lieto fine ci fu, ma cosa accadde dopo non e’ proprio la vita che sogni.


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