La Rocca di Borgo San Donnino
Eretta nel XIV secolo sui resti di un precedente castello, era il cardine del sistema difensivo della città medioevale. Colpita più volte dalle bombe nel corso del secondo conflitto mondiale fu poi completamente demolita negli anni successivi senza alcun tentativo di restauro.
Il quadro documenta lo stato della costruzione prima dell'affrettato intervento di demolizione, al suo posto è stato eretto, negli anni cinquanta, un anonimo palazzo per uffici comunali.
Il porticato del Duomo Nel 1945 e poi nel 1946 Ettore Ponzi ha dedicato numerosi quadri al porticato del duomo oggi non più esistente. Questo porticato collegava la sagrestia della cattedrale al vescovado che, danneggiato dai bombardamenti, fu totalmente distrutto nel primo dopoguerra per far posto all'attuale orribile sistemazione urbanistica del lato nord del duomo. Contemporaneamente, dalla parte opposta del duomo, veniva completata la demolizione dell'antico seminario vescovile. Ponzi assistette impotente a questi scempi che, più che mai solo, cercò di contrastare.
Il vecchio seminario vescovile Si demoliscono gli ultimi resti dell'edificio secentesco del seminario vescovile. Il seminario vescovile edificato nel 1690 era uno degli edifici più interessanti della città, gli ampliamenti successivi non avevano toccato la facciata dotata di un maestoso portale. Il bombardamento del 13 maggio 1944 centrò il fabbricato ma conservò la facciata e la parte esterna est del fabbricato rendendo possibile un parziale recupero del monumento. Il recupero avrebbe restituito alla zona un aspetto del tutto diverso dallo squallore attuale.
Il vecchio vescovado
La nebbia avvolge il duomo sfumandone i contorni, mentre ciò che resta dell'antico palazzo vescovile crea una suggestiva prospettiva. Nel quadro qui sopra si intravede il porticato secentesco intaccato dal piccone. Non passerà molto ed anche il vescovado sarà cancellato malgrado siano ancora integri parte della facciata ed il portale, risparmiati dai bombardamenti.
L'attuale vescovado, costruito più a nord in stile neutro, è disallineato alla facciata del duomo e crea una disturbante strettoia tra Piazza Grandi e piazza Duomo.
Nota Ettore Ponzi ha amato la sua città nei suoi monumenti e luoghi caratteristici. Nei suoi quadri e disegni a soggetto urbano ha immortalato ottant'anni di vita della sua città riuscendo a conservare nella memoria collettiva il "chi eravamo" malgrado la ferocia degli interventi urbanistici dettati dalla speculazione edilizia con la connivenza dell'amministrazione nel secondo dopoguerra.
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