Fiducia al decreto che distingue droghe leggere e pesanti
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Ieri il Governo ha deciso di chiedere la fiducia del Parlamento per il decreto che fa la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, decreto redatto dopo la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare incostituzionale la legge Fini – Giovanardi, che appunto non faceva differenze tra le due tipologie di droghe, attribuendo a tutti le stesse pene.
Cancellando la legge dei due parlamentari di centro destra, è stata automaticamente reintrodotto la legge Iervolino – Vassalli, la quale prevedeva una pena più bassa per chi viene trovato in possesso di droghe leggere, tipo la marijuana, che prevedeva dai due ai sei anni di reclusione, e per le droghe pesanti come l’eroina o cocaina, per le quali si partiva da un minimo di otto anni, fino a un massimo di venti.
Ora, lo spaccio di droghe leggere e per dosi molto piccole sono previste pene che comprendono la reclusione fino a quattro anni massimo e una multa che può arrivare a quindici mila euro. Sarà poi il giudice, al momento del processo, a decidere se accentuare o meno la pena, in base alla tipologia di droga utilizzata dallo spacciatore. Invece che il carcere, si potrà scontare la pena in centri di riabilitazione o con lavori socialmente utili.
Oggi infine è la volta della sua votazione, ma ci potranno essere modifiche da parte del Ministero della Salute, che dovrà confrontarsi con il Consiglio e l’Istituto di Sanità.
di Alessandro Bovo
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