Ma parliamo della fiera. Non è enorme, ma secondo me merita. Anche solo per il fatto che se si vuole si beve fino a svenire. Vino buono per altro. Senza accorgermene mi son trovata in mano calici e calici. Magari alle 10 di mattina anche no, grazie. Ma dai, solo un goccio. Ma dai, facciamo di no. Ma da mezzogiorno in poi, chi li ha più contati.
Sennò comunque si possono comprare panini, crostini, robine e robone. A prezzi bassi.In realtà ci si poteva prenotare ed assistere gratuitamente a dimostrazioni di scuole di cucina e chef vari, che poi distribuivano i piatti che avevano preparato. Gli ospiti più famosi (almeno, io quelli conoscevo) sono stati Luca Montersino e Chef Rubio. Ecco, per mangiare i loro piatti invece si pagava. Boh, secondo me non è una scelta azzeccata. Comunque si poteva assistere anche gratis (in piedi e senza mangiare).
Il problema enorme è che io avrei comprato tutto. Mi sono trattenuta molto. Il mio stand, poi, era vicinissimo a due banchetti che vendevano tisane. La morte insomma.
Cosa avrei voluto comprare:- n. 28 teglie in silicone per fare torte e muffin e cioccolatini e altro- coso in silicone per cuocere a vapore (e a me fa schifo la roba cotta a vapore)- crema al pistacchio tipo nutella ma verde- altri barattoloni delle meraviglie per fare biscotti o cioccolata calda- pentole. Molte pentole.- coltelli di ogni foggia e colore. Ma tendenzialmente rosa.- gubana (dolce tipico friulano)- chili di taralli pugliesi (che ho comunque mangiato, prendendone manciate dal banco degli assaggi)- altre tisane- formaggio di ogni tipo- un tartufo che può sempre servire (non so bene a cosa)- chili di spezie che non so usare- il bimby (ma che cucine enormi avete per farcelo stare dentro?)- un carretto per fare la pasta in giro per la strada- altro
E finalmente ho visto il famoso Chef Rubio.Che ha fatto un piatto tipicamente romano, le sarde in saor. Comunque, troppi tatuaggi per i miei gusti.