Come è andata?
Bene.
Torino Comics è una fiera di dimensioni medie, ben organizzata e interessante da vivere.
Gli stand erano numerosi e variegati.
Non tantissime (ma neanche poche) le case editrici presenti (Oltre a NPE , c'era naturalmente Pavesio, Sergio Bonelli,J-Pop, Bd, Flashbook,Edizioni Di, QPress,Alastor/Planeta, 001 e Allagalla. Mi sembra nessun altra.)
Peccato perchè la fiera, in termini di venduto, è stata una piacevole sorpresa (almeno per noi di NPE).
Molto, molto interessante invece l'aspetto Pop-Culturale.
Sono stato un'oretta a parlare con un tizio dell'accademia di spade laser di Star Wars, poi con un tipo vestito come Amuro Rei di Gundam.
C'erano anche quei pazzi dell' Umbrella Italian Division che un paio di volte al giorno attraversavano il corridoio centrale trasportando un tizio urlante in gabbia. Si, avete letto bene.
Senza contare tutti ragazzi vestiti come le guardie di Star Wars che per me sono delizia degli occhi.
Piccola nota sul discorso Cosplayer alle fiere, affrontato in maniera molto superficiale perchè non è questa la sede....
A me fanno ridere un sacco. E mi mettono pure di buon umore.
Non riesco a capire che fastidio possano dare e perchè ci sia tutta questa acredine nei loro confronti.
E poi, volete mettere quanto vale vedere la reazione dei placidi Torinesi alla visione di una Lamù scosciata che si fa un panino alla mortadella nel centro commerciale del Lingotto?
Certo, state tranquilli che, a meno che voi non vendiate gadget/manga non comprano nulla...ma, anche se fosse, quale è il vostro problema? Mica le fiere sono come il cinema che ha i posti limitati.
Uno può entrare anche a farsi una passeggiata. Anche i vecchietti incartapecoriti non comprano nulla se non alcuni numeri di Piccolo Ranger (io ne ho visto uno chiedere DUE volte allo stand dell'Alastor se avevano le Strisce di Zagor. DUE VOLTE) e creano delle difficoltà di movimento all'interno dei padiglioni.
Ma nessuno gli dice nulla (naturalmente voglio essere provocatorio).
Su signori....tolleranza.
Belle le mostre, forse un po' sacrificate come collocazione.
Poco da dire sulla location. Non c'è nulla da fare. Le suggestioni che ti suscitano le stradine di Lucca o il Castello al Comicon e anche la Rocca a Narni sono insuperabili.
Tanti gli autori presenti. Da Frezzato a Pochione, da Enrique Breccia a Mottura.
Su tutti, Don Rosa.
Ora, come mi ero ripromesso, sono ricaduto nel tunnel.
Don Rosa fa gli sketch in modo anomalo.
Cerca molto il contatto con il suo pubblico.
Ti fa sedere davanti a lui e parla con te, sperando (invano nel mio caso) che tu capisca quello che dice e interagisca con lui.
Avevo deciso che non avrei avuto altra ricaduta al di fuori di Don Rosa, ma basta un attimo che....:
Di Paolo Mottura (presto, molto presto, vi parlerò approfonditamente del suo Epic Mickey in coppia con Fabio Celoni e del protagonista di questo disegno, Oswald The Lucky Rabbit).
Infine, sempre per rimanere in campo artistico, ho commesso un peccato in nome dell'infanzia.
Era un grigio dopo pranzo di novembre (o forse una estiva domenica mattina) ed io, allora non maggiorenne,
riposavo le mie già riposate membra sul letto della mia camera, tenendo i mano un fumetto.
Allora per me Pratt era il nome di una colla di cui sbagliavo il nome e Magnus quello di un Trasformers
Dailan Dog era diventato da poco Dylan Dog ed io lo vidi a cavallo di Porco Volante.
I segreti di Ramblyn era la prima storia doppia di Dylan Dog che usciva da tanto tempo.
Cambiò il mio modo di concepire il fumetto che fino ad allora era stato un evento concentrato in un determinato lasso temporale, che iniziava e finiva in non oltre 15 minuti.
Ricordo che pensai a quel Porco Volante per un mese intero, tra l'uscita della prima e della seconda parte.
E dopo...20 anni (Azzo. 20 anni!!!) quel Porco è mio.
(come vedete non è che abbia molta voglia o tempo di fare scansioni in questo periodo...)
Ci sarebbe anche un'altra cosa da pubblicare. Ma è ancora presto.
Cosa aggiungere?
Ah si!
C'erano anche tre delle mie macchine preferite di ogni tempo:
Durante la minifestazione è stata presentare ufficialmente la rivista SHINIGAMI edita dalla Kawama Editoriale.
Direttore Editoriale della rivista il prode Paolo D'Orazio, di cui la regia può mandare una diapositiva:
Tra l'altro, tra i recensori della rivista, potrete trovare un nome a voi noto. Ma di questo riparleremo a breve.
Ed ora, un po' di foto dello stand NPE
Pierz finge di lavorare
In queste due ultime foto potete vedere Sergio Ponchione disegnare ed autografare le copie di Wonderland.Tra l'altro, proprio la storia di Sergio (insieme a quella di Tuono Pettinato) è in nomination al Premio Micheluzzi come migliore storia breve. Ma anche su questo ci torno nel prossimo post.
Io naturalmente, che ormai ripercorro, anche se marginalmente, il tunnel dello sketch, mi sono fatto personalizzare la mia copia:
Sul versante collezionistico, anche questa volta un paio di buste le ho riempite. Ecco la foto del bottino
Di alcuni albi nelle foto riparleremo. Sicuramente di quello in B/n che vedete sulla destra che è l'autoproduzione di Sergio Ponchione di cui ha già parlato Matteo Stefanelli
Tra gli albi vedete anche qualche cartonato di Asterix. Finalmente sono riuscito a capire come mai di questa serie esistono 36 edizioni e da cose si distinguono. Ci tornerò su.
Momento topico della fiera: passa un visitatore che guardando Pierz negli occhi gli chiede "Scusate, ma voi vendete crocifissi?"
Nota fortemente dolente: il caldo. Faceva così caldo che a un certo punto ho sublimato. Sono passato da uno stato solido ad uno gassoso.
Ok gente, mi sembra sia tutto.
Conclusioni:
1) Mi sono divertito.
2) Per la NPE è stata un ottima vetrina e un luogo di incontro (soprattutto se un certo autore...), oltre che occasione di vendite.
3) Ottimi acquisti sul fronte sketch e volumi.
4) Fiera molto stimolante (contate solo gli spunti che questo reportage ha creato per i prossimi post!)
Giudizio:
Se non ci gufano troppo ci torneremo sicuramente
Il Glifo Torinese
Ps: Avrei potuto chiudere il reportage qui, con questa bella foto scattata nell'area Games...ma poi mi sono detto....posso veramente non pubblicare questo scatto della mitica Carlotta, standista Sketch Hunter di primo livello? No, non posso. Una foto, mille parole!