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Figari Film Fest: I TWEET di Mario Parruccini

Creato il 30 agosto 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Figari Film Fest: I TWEET di Mario Parruccini

Dopo Perfetto di Corrado Ravazzini, vincitore in Sardegna del Premio del Pubblico, ecco a voi un altro cortometraggio in concorso al Figari Film Fest su cui vorremmo soffermarci un po’: I TWEET del giovane cineasta romano Mario Parruccini. Ma, come nel caso di Perfetto, anche per questo folgorante lavoro cinematografico vi è una lunga sfilza di premi che può testimoniarne l’ottima accoglienza da parte di spettatori, giurie e altri addetti ai lavori; a partire magari da un differente Premio del Pubblico, quello raccolto al Festival Nazionale Videocorto di Nettuno 2013; mentre da Golfo Aranci I TWEET ha mollato gli ormeggi con la lusinghiera qualifica di Miglior Corto Nazionale.

Cos’è in primo luogo a colpire di questo delicato bozzetto famigliare, in cui solitudine, stress dovuto a determinati ritmi di vita, difficoltà a comunicare e piccoli ma significativi gesti regalati da un estraneo si fondono insieme, venendo a comporre uno spaccato sincero di quanto possa essere emotivamente difficile l’esistenza in una grande metropoli? Nella complessiva originalità dello script si viene conquistati innanzitutto dal tono paradossale, con cui il tema della comunicazione risulta introdotto. Nell’era dei “social network”, sinonimo per alcuni dell’essere sempre raggiungibili e in grado di intrattenere rapporti con chiunque nel mondo, può ancora capitare di sentirsi soli e privi di sbocchi a livello comunicativo, emozionale? Evidentemente sì. E allora ci si deve ingegnare, al punto di recuperare altre forme di comunicazione che ai più possono apparire desuete; perché, per una ragazzina cresciuta nell’epoca del “virtuale”, non è poi così scontato indirizzare a una madre troppo spesso assente, distratta dal lavoro, messaggi scritti a pennarello e deposti lungo la via di casa come persistente richiesta di affetto.

Eppure, mettendo per un attimo da parte l’attualità dei temi e lo stile di regia sicuro, spigliato, in I TWEET vi è anche la peculiarità dell’ambientazione a colpire favorevolmente. Mario Parruccini ha girato il suo corto a New York. Il che ci ha fatto subito pensare ad altre positive esperienze di cineasti indipendenti italiani in America, prima fra tutte quella che anni fa ci fece conoscere l’esordiente Paola Romagnani: il suo  primo cortometraggio, Soul Mate (2004), beneficiava dell’amena cornice di Central Park come del palcoscenico ideale per le (dis)avventure amorose di una Woody Allen in gonnella. Con altrettanto stupefacente dimestichezza, il giovane filmaker romano ha scelto New York quale epicentro di quel complesso rapporto madre-figlia, in cui l’estemporanea apparizione di un clochard servirà a sbloccare sentimenti troppo a lungo trattenuti. Incuriositi da ambienti così particolari, abbiamo chiesto qualche ragguaglio a Mario sui luoghi dove è stato girato il film: “Diciamo che la location principale (la casa della ragazza, la metro, le strade dove camminano, la pasticceria) sono tutti a Brooklyn, mentre tutto il b-roll è girato a Manhattan.” Lasciata fare al regista tale precisazione, ci limitiamo a dire, in chiusura, che l’ariosità del racconto molto deve a opportune scelte di casting e al ritmo impresso durante il montaggio, anch’esso a cura di Parruccini.

Stefano Coccia


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