Abbiamo già detto in cosa consisterà questo progetto. Volevo però aggiungere alcune cose, riguardo a cosa aspettarvi, almeno qui.
Anche perchè, per restare in tema con la lettera A, sono stata presa da un'ansia da prestazione di non poco conto quando ho iniziato a pensare a cosa scrivere. Un conto è scambiarsi mail tra poche di noi. Un altro è venire on line, in pubblica piazza e parlare di queste cose.
Io?? Figa??? Ma se ci sono giorni in cui non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio.... Non piú tardi di un paio di settimane fa, dovendo scegliere una mia foto per un “profilo blogger” ho passato un’intera serata a scartare foto su foto: in una ero troppo evidente il mio braccio cicciotto, in un’altra si vedeva il doppio mento, in quella invece mi veniva fuori un nasone incredibile etc etc.
Per dire: non ho cattedre dalle quali parlarvi. Non ho verità assolute da regalarvi per illuminarvi la vita.
Al contrario, io non faccio altro che criticarmi spietatamente. Nessuno riuscirà mai a essere più impietoso e crudele di quanto sia io davanti allo specchio (fisicamente e metaforicamente).
Quando si parla di me, il mio spirito di autocritica non concedescusanti, attenuanti o giustificazioni. E, ovviamente, dò immediatamente credito alla versione peggiore dei fatti.
Mi sono accorta che lo facciamo in tante. Perché se dico a una mia amica che sta proprio bene con quel vestito, mi risponderà dicendomi che non è vero e tenderà ad attribuire il mio sincero complimento a una mera dimostrazione di affetto, non basata su dati oggettivi. E se ne dimenticherà rapidamente.
Ma se le dico che le sta male, che le calze velate non le porta più nessuno, dará per automaticamente vero il suo presunto errore e si sentirà a disagio tutta la giornata. E continuerà a rimuginarci a lungo. E lascerà che un commento le rovini la giornata.
In generale, abbiamo un' autostima così bassa che non crediamo di meritare complimenti e accreditiamo automaticamente per vere le critiche e gli appunti.
Ecco uno dei motivi per cui quest’idea di Fighecosì mi è piaciuta tanto: perché per credere alle cose belle, anche quando sono vere ed evidenti (la nostra estrema figaggine è vera e evidente, mi pare ovvio) c’è bisogno di ripeterlo molto spesso. A noi stesse e chi ci è vicina.
Certo, io non sono figa come Kate Moss (e nemmeno come i suoi rossetti, sebbene ne abbia comprati uno sproposito).
Io sono figa come Hermosa. E di figa come me non ne esiste un’altra. Scusate se è poco (perchè lo è, ça va sans dire).
E non ce ne sono nemmeno di fighe come voi. Non lasciate che nessuno vi dica il contrario e che la trappola della (bassa) autostima non vi faccia credere a quello che vi sto dicendo.
Credetemi. Credeteci.
E' la sfida più grande, l'aspettativa tra le più difficili a cui tenere testa, lo so. Ma è anche tra le più importanti.
Di tutte le Aspettative, non deludete questa:
lo dovete a voi stesse.
*sì, sono un sacco di A. Sono venute insieme come le ciliegie e non ho saputo/voluto separarle....