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Fighedomani: La Zitella e la palestra

Da Lazitellaacida
Sono due settimane che vado in palestra. Lo so, avevo detto che non ci avrei messo più piede dopo l'ultimo abbonamento di 16 mesi, palestra nella quale mi sono presentata credo al massimo 5 volte. Pagare quei 60 € al mese per oltre un anno, come se stessi facendo la cessione del quinto, mi ha fatto venire il sangue amaro contro il mondo delle palestre, la società, la crisi, il governo Monti, il Berlusconismo e la cellulite. Mi ero promessa: MAI PIU' CHE BUTTO LI SORDI NEL CESSO. Poi giunse Fighedomani e sono andata a correre quelle 2/3 volte e ripercorrendo tutte le dolorose tappe della via crucis dello sportivo: l'adrenalina, il sudore, l'acido lattico, le vesciche. Le due vesciche che mi hanno segnato il piede come delle stimmati e l'incidentale inizio della stagione delle piogge in quel di Milano (che sta subendo un gradito quanto inaspettato tiepido autunno) mi hanno fatta demordere dal continuare a correre come una qualsiasi Forrest Gump. Manca la voglia. La noia di correre. Sì, puttana miseria inutile che mi raccontiate il contrario, CORRERE E' SCHIFOSAMENTE NOIOSO. Io lo so, voi lo sapete, PERFINO LINUS LO SA, correre è noioso e io sono stufa di ascoltare sempre la stessa musica nelle cuffiette quindi ciaone. Eppure, dopo lo Sfogo dei Vaffanculo, che tante di voi hanno approvato con complice solidarietà (grazie amiche) perché solo Quelle che Sanno Cosa Vuol Dire Cercare di Dimagrire e Non Ottenere una Sega possono capire, ho detto BHE' MICA POSSO MOLLARE. Quindi, dopo una legittima pausa nella settimana del mio compleanno (e anche la seguente perché i primi 7 giorni da ventinovenne mica sono una passeggiata cristo santo), ho mosso il mio santo culone e ho attraversato la strada. Embè capirai che fatica, direte voi.

Eccerto, peccato che dall'altra parte della strada c'è la 20 Hours. Sì, quelle palestre che sono seminate nelle città come le zanzare sui Navigli, come ti volti ne trovi una. Sono piccole chiese cheap dello sport che ti ricordano che CIAO, IO SONO UNA PALESTRA E TI STO GUARDANDO. No no, PUOI ANCHE NON ENTRARE TANTO LO SAI CHE SEI CICCIABOMBA. Quindi, senza ulteriori indugi, senza essere accompagnata dalle amiche, senza remore, sono entrata. Odore di gomma. Odore di sudori mescolati. Odore di plastica. Umidità. Questo è il microclima di una palestra media. Secca, diretta come un fuso mi sono fiondata dalla receptionist. Mi conosceva perché ero stata anche già a Maggio, con altre due colleghe che si sono iscritte e hanno frequentato la palestra per qualche settimana. “TU! Sei già stata qui, vero?”- “Sì. Dimmi qual è l'abbonamento più breve che hai.” - “C'è il mensile che costa 80 € e non ti conviene, è meglio un trimestrale a 150 €” - “Ok, hai vinto, iscrivimi. ORA” - “Ah. Sicura? Adesso?” - “SI e MUOVITI PRIMA CHE CAMBI IDEA”. Ed ecco fatto. Dal 25 settembre sono iscritta in palestra. E' ufficiale. E' successo l'impensabile. SONO DIVENTATA UN'INVASATA. Ci vado 3 volte a settimana e ogni volta faccio circa due corsi di fila. CAPITO? DUE CORSI COME LE PRO! Al mio grande comeback in palestra ho pensato bene di cominciare con 45 minuti di GAG. Dai, so che sapete cos'è GAG. E non fate la gag di non sapere cos'è GAG. GAG è la peggior invenzione nel nuovo secolo dopo l'elettrostimolatore. Sono 45 lunghi, interminabili ed estenuanti minuti di 
GLUTEI – ADDOMINALI – GAMBE. Decidete voi cosa sia peggio. Quando mi sono sdraiata a terra, sul mio bel tappettino, con il mio bell'asciugamano e ho alzato le gambe perpendicolari al busto per fare i primi crunch, ho pensato BHE' VABBHE' POSSO FARCELA. Sì certo, come no. Dopo quei primi 45 minuti di GAG ne sono seguiti altrettanti di Zumba. Ho pensato, è il mio primo giorno, magari non è il caso di stare proprio in prima fila. Errore amiche. Grande Errore da Dilettante. Zumba quest'anno è l'attività che anche l'ultima palestra sfigata del Paesello propone. Zumba va di moda ergo → IL CORSO E' BOMBATO DI GENTE. E quando un corso è bombato di gente l'attività aerobica diventa pura e semplice sopravvivenza. Io ero tipo in seconda fila, un po' come dire “so già che SARO' brava quindi inutile che cerchiate di calpestarmi”. Seeeeeee. Mi hanno camminata sopra. Sì loro, QUELLE CULONE che ballavano i reggaeton come una qualsiasi Jennifer Lopez. Io che cercavo di mettere in ordine le azioni che mi permettevano di sopravvivere all'ora di lezione (RESPIRA-RESPIRA-RESPIRA) e loro che si agitavano manco ci fosse stato Snoop Doggy Dog a guardarle. C'è una cosa che si capisce subito quando si entra in una sala corsi ed è CHI HA FATTO DANZA. Chi ha fatto danza lancia una sfida con se stessa, lo specchio, lo spazio circostante ma soprattutto TUTTE LE ALTRE appena mette piede in sala. E' tutto un “guarda come sono sciolti i miei fianchi”, “guarda! Io a gamba-alla-mano il piede me lo metto direttamente in bocca!”, “guarda, mentre tu ti limiti a fare la coreografia io TIRO LE PUNTE e muovo PURE LE BRACCIA”. E visto che ieri ho provato per la prima volta un corso dal nome JAZZEXERCISE, ho capito veramente cosa vuol dire la competizione tra donne. Vista l'esperienza della lezione di zumba, ora aspetto che il corso precedente abbia finito e senza nemmeno che le tipe siano uscite io sono già dentro a pisciare il territorio della mia postazione alla sinistra dell'insegnante. Sì, IO STO IN PRIMA FILA E NON MI CACATE IL CAZZO. Se penso agli 11 anni di danza in cui piuttosto che stare in prima fila mi sarei lanciata dalla finestra, mi viene da ridere. Ma si cresce. Si capiscono le proprie potenzialità e i propri limiti. E se c'è una cosa che ora so è che io, in sala corsi, posso essere TRA le migliori. Ieri sera una tipa è riuscita a sgusciare dentro prima di me, addirittura mimando una delle ultime posizione di stretching del corso precedente, pur di far vedere che era la prima della classe. Ho già capito che stavo per odiarla. Quando entro anch'io, noto che deve avere qualche anno più di me (almeno un centinaio) e indossa degli orecchini pendenti con delle palline color corallo. Essendo la prima volta che frequento quel corso, cercavo indizi ovunque su come/cosa fosse. Se fosse tipo pilates o se fosse tipo la cara vecchia aerobica old school che a me fa tanto impazzire (STEP TOUCH! V STEP!). Il fatto che la prima della classe avesse gli orecchini pendenti e pure grossi mi ha fatto pensare che fosse un'attività nella quale non ci si muove tanto, altrimenti se li sarebbe tolti. Comincia la lezione. C'è un'altra tipa che mi ciula il posto a sinistra della Maestra. Ma ci metto poco a pisciare il territorio. La lezione comincia con una delle mie canzoni preferite. E l'insegnante parte a ballare esattamente come Beyoncè. La secchiona è dietro di me ma da quanto si sbraccia è quasi impossibile non notarla. E mentre cerco di stare dietro a tutte le microcoreografie inventate dall'insegnante, noto che quella dietro di me C'HA PURE LE SCARPE DA PROFESSIONAL, tipo da ginnastica ma con il tacchetto. Con il tacchetto amica? Siriously? Ma dove credi di essere? Da Steve La Chance? La lezione si svolge con una prima pesa, pesissima parte di pure coreografie, inventate e montate nel giro di qualche secondo e conseguentemente BALLATE come se non ci fosse un domani, come se non esistessero altre veline nel mondo che non fossimo NOI che siamo qui e ora a sudare in questo cubo di vetro alla mercè di tutti gli uomini che vengono a fare pesi al piano di sopra. Machemmefrega mi dico, non mi sono mai divertita tanto. Sì, io provo del piacere satanico e sessuale nel vedere TUTTO UN GRUPPO DI PERSONE CHE SI MUOVE CONTEMPORANEAMENTE E A TEMPO, ancor di più se non perdo nemmeno un passo della sequenza. E mentre balloballoballodacapogiro sudo come una schifosa, sudo come in un qualsiasi spot di profumi, sudo come nel video più bello di Britney Spears. Sudo come non ho mai sudato in vita mia, sudo in viso, sulla pancia, sulla schiena. La coda dei capelli arrotolati alla menopeggio mi penzola sulla cervicale, anch'essa madida di sudore. Mi sento dentro uno spot di Emporio Armani. Mi guardo allo specchio mentre sfido la prima della classe con la coreografia, mentre lei sbaglia e io no, mentre io sbaglio e lei no. Siamo il perfetto specchio delle dinamiche femminili, TU non puoi stare qua perché QUA ci sto già IO. La parte di coreografie finisce, comincia quella di addominali e glutei. Lammorte. Ed è mentre sto facendo il centomillesimo crunch che sento di avere la nausea viste le fitte all'addome. L'insegnante, vista la mia posizione scomposta a gambe larghe e il viso contratto dal dolore sibila alla classe “TUTTO A POSTO? STAI PARTORENDO?”. Ah, che simpatica umorista di un insegnante, ti spaccherei la faccia se solo credessi di averne la forza. EH, VAI A SAPERE, le rispondo tenendo sempre bene a mente “non sapevo di essere incinta”. La lezione finisce, la prima della classe se ne va, io pure visto che il corso seguente è solo YOGA e a me, le cose dove respiro e basta m'annoiano. Quando esco mi sento la prima delle ultime étoile scampate alla Scala: “braccia in quarta e attitude”. Ancora gongolo a pensarci. No, non voglio tornare a danza, ma dopo 12 anni in cui non calco un parquet e non appoggio una mano alla sbarra, sentire quel linguaggio mi ha fatto riempire il cuore di tenerezza. Ormai è sfida. Io e quella MILF centenaria che frequenta il mio corso del mercoledì. All'ultimo grand jetè, maledetta. Sto dimagrendo? Non sto dimagrendo? Mi sto asciugando? Sto facendo massa? Non-lo-so. A partire dalle prime 48 ore dalla prima lezione la scorsa settimana (GAG+zumba) ho subìto l'infinito dolore dell'acido lattico su qualsiasi muscolo del mio corpo. Il tutto si è esaurito entro la domenica. Ad oggi, non ho più acido lattico ma è come se sentissi i miei muscoli costantemente in tensione. Mi sento più “dura”, più soda. Sulla mia pancia s'intravedono gli addominali. Nessun six-pack, solo LIEVI OMBREGGIATURE DATE DAI MUSCOLI. E la cosa che mi fa più specie è che mi sento incredibilmente energica. Sarà che mangio -molte- proteine e ho sostanzialmente detto addio a qualsiasi forma di carboidrato (soprattutto dopo le 16) che non siano frutta e verdura, non sono mai stanca. MAI. E la cosa paradossale è che non mi sono mai fatta così tanto il culo! Per fare un esempio, venerdì sera scorso da quante energie avevo SAREI ADDIRITTURA POTUTA USCIRE. Io di solito al venerdì crollo miseramente sul divano, attiva come un cellulare scarico e vogliosa solo di copertina e di Daria Bignardi. Niente, qualcosa è cambiato. Spuntini a metà mattina, a metà pomeriggio a base di frutta. Due fottuti litri di acqua almeno (sto pagando la 13esima a quelli che riforniscono il distributore qua in ufficio). E quasi due ore di palestra tre volte a settimana.
E un futuro alla Scala.

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