Figli dell’Arcobaleno

Creato il 11 marzo 2012 da Libereditor

Todor cerca una stella per suo figlio Branko appena nato. Il trucco è tenere lo sguardo fisso e aspettare di vederne una che si muove più viva che mai. Una volta scelta, la stella rappresenta la sua vita e chi l’avrebbe posseduta sarebbe vissuto quanto lei. E un astro esuberante, sfrontato, spavaldo, coraggioso non morirà mai giovane…
Todor avvista un avanzo di cielo ancora non deturpato dal fumo e osserva con molta attenzione tutte le stelle che vede.
Todor continuò a scandagliare il cielo e la stanchezza gli penetra più a fondo nelle ossa.
Zara intanto gli porge un pezzo di spago e un fil di ferro, ritorto a formare un rozzo ago da cucito. Con dei brandelli di stracci, carta, gomma e cuoio vuole fare una trapunta per il piccolo…
E’ il maggio del 1944 e siamo nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, sezione destinata agli zingari, la più dimenticata e fuori mano. Qui sono confinati i gitani in quello che è passato alla storia come il «grande divoramento».
Todor e Zara riescono a tenere nascosta la nascita del piccolo Branko e  riusciranno a farlo uscire fortunosamente dal lager con la speranza che il figlio possa salvarsi.
Il nome Branko è lo stesso di un veggente a cui, secondo la leggenda, il dio degli zingari, 0 Del, aveva affidato la Bibbia Gitana, il sacro Libro dei rom, che avrebbe dovuto riunire quel «grande popolo integro» e guidarlo verso la terra promessa, il mitico Romanestan…

Figli dell’Arcobaleno dello scrittore turco Moris Farhi è un racconto epico senza tempo, una lettura coinvolgente che rivela una partecipazione e una dimensione spirituale di rara intensità.
In una lingua suggestiva e raffinata Farhi porta alla luce la storia di un popolo dimenticato e sconosciuto raccontando le persecuzioni e i soprusi che i Rom affrontano da sempre, ma anche la loro aspirazione a una patria ideale.
Farhi si dimostra un costruttore di ponti culturali, ponti importanti che ci uniscano agli altri. Con Figli dell’Arcobaleno è riuscito a diffondere rispetto e amore per le persone, ma anche ammirazione per la differenza.
Da segnalare l’ottima traduzione di Isabella Zani.

Moris Farhi
Figli dell’arcobaleno
(Traduzione di Isabella Zani)
Edizioni Lavoro
2011


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :