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Figlio che parte, figlio che resta...

Da Kevitafarelamamma @KVFarelamamma
Chi se lo sarebbe immaginato? Proprio nell'estate successiva alla nascita di Little C sono cambiate un sacco di cose.
Durante la gravidanza pensavo a come sarebbe stata questa estate, mi vedevo tra pianti, poppate e pannolini (infatti ci sono) e immaginavo i comportamenti di Mister G, diciamo che quelli mi preoccupavano di più.
"Chissà cosa penserà?" - "Come si sentirà?".


Figlio che parte, figlio che resta...Poi ci ha pensato lui, con il suo carattere solare, allegro e affettuoso a stupirmi. Gli avevo spiegato che il cuore e il bene che la mamma prova per i suoi bambini cresce insieme a loro...sarebbe diventato enorme. Lui ha sempre accolto il fratello con immenso affetto, lo ha baciato, tenuto in collo, coccolato come non ci aspettavamo. In realtà poi, ripensandoci, si sa che l'amore per un fratello è grande quanto il mondo.

E...cosa più importante ha iniziato ad essere molto più autonomo, la doccia se la fa da solo senza aiuti, si veste e si pettina (spesso le mutande sono al contrario e la maglia pure ma poco importa.). "Mamma piange, allattalo!" - mi urla spesso dal salotto mentre lo sta osservando.

Insomma...nel giro di un paio di mesi mi sono accorta che il mio quattrenne è in realtà un piccolo uomo...(a proposito a breve un altro post per raccontarvi come abbiamo organizzato la sua festa di compleanno avvenuta da poco ;)

Non è finita qui: qualche settimana fa la perla che ha sconvolto, in positivo, me e Il Marito:

Figlio che parte, figlio che resta...
"Mamma, i nonni vanno al mare a Riccione: posso andare con loro? Te, il babbo e Little C rimanete a casa...mi venite a trovare, ok?".

Fulmine a ciel sereno, gran batosta!!!
"Ma come? lui che non è mai andato a dormire fuori casa ci chiede all'improvviso... una cosa del genere? Una vacanza da solo?".

Stupiti e intontiti dalla richiesta ci siamo consultati e dopo varie congetture abbiamo deciso che non potevamo dirgli di no...sta crescendo e all'improvviso il suo bisogno di autonomia si è fatto sentire. 

Lo abbiamo lasciato svariate sere a dormire dai nonni sia paterni che materni (ovviamente ce lo chiedeva lui) e abbiamo capito sempre più che non era un capriccio o una voglia momentanea, era un desiderio...un desiderio di crescita. 

Proprio quando tutti ti dicono: "vedrai come sarà attaccato a te ora che c'è il fratello, vedrai che regressione!".
Figlio che parte, figlio che resta...
Niente di niente...noi abbiamo respirato tranquillità, gioia e affetto (questo non vuol dire che non abbia avuto i miei momenti-panico: oddio,ora cosa faccio?) ma sono stati pochi e in secondo piano.

Sì, perchè in primo piano ci sono i miei bambini uno piccolino, rannicchiato nella fascia porta-bebè, che parla con gli occhi...anzi ora è in fase gorgheggio sul fasciatoio e uno "grande", anzi cresciuto. Quattro anni, un fratello nato da poco e voglia di fare da solo.

Gli ho dato un bacino prima che partisse e lui: "Ciao mamma, ci vediamo tra qualche giorno".

E' andato, è già tornato, i miei genitori mi documentavano la giornata via whatsapp e io gli ho visto luccicare gli occhi di gioia da quelle foto: era felice...è cresciuto.


Figlio che parte, figlio che resta...
Sono orgogliosa di te piccolo nanetto sei riuscito anche questa volta a spiazzarmi. 
Bravo! vivi la tua autonomia e sappi che qui a guardarti crescere e ad aiutarti, noi ci saremo sempre.

Francy

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