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Figlio di razza di Mario Rocchi

Creato il 15 marzo 2011 da Edizionialtravista
Figlio di razza di Mario Rocchi

Si conclude con questo romanzo la minisaga di casa Balboa, la storia della singolare famiglia lucchese. Abbiamo assistito nei primi due libri alle vicissitudini di una famiglia particolare dove papà Balboa, elemento anarcoide e a suo modo erotomane, stenta a tenere insieme i vari componenti di quel nucleo che simbolicamente è rappresentativo di tutta la nostra odierna società, un microcosmo di essa. Per cui le avventure divertenti lasciano in fondo un amaro in bocca che è il sapore di una sottile angoscia esistenziale. Il discorso continua con questo libro in cui è il figlio Maurizio a fare da protagonista. Abbandonata la famiglia, sfoga i suoi istinti con ragazze di Lucca e di Firenze, si ribella spettacolarmente ai datori di lavoro, torna all’università per poi riabbandonarla per fare il suonatore di strada, evade a Cuba dove sfoga i suoi istinti erotici e dove crede di aver trovato una sorta di amore. Salvo poi a ribaltare il tutto. E si sente aleggiare, in tutte le sue mosse, la figura di papà Balboa, amato ma ugualmente, fino all’ultimo, non degno forse di una amorevole confessione di affetto. La lettura scorre piacevole e il divertimento è assicurato anche se, come in tutti i suoi romanzi, Mario Rocchi non manca di fare un ripensamento sugli autentici valori della vita. L’autore, Mario Rocchi è nato a Lucca, iscritto da più di trenta anni all’Ordine dei Giornalisti come pubblicista, ha seguito e segue la critica d’arte e la critica cinematografica scrivendo per “La Nazione”. La sua prima pubblicazione è del 1996 con il volume “InCornice – Cronaca di quarant’anni d’Arte e di altre cose a Lucca” per la Baroni Editore di Viareggio. Nel 2003 ha pubblicato il suo primo romanzo “Diario imprevisto di un serial killer” (Prospettiva Editrice), nel 2004, per la Maria Pacini Fazzi Editore, “Sì, no, forse”, un libro intervista su Antonio Possenti e nel 2005 il romanzo “Maledettamente mia” (Prospettiva Editrice). Nel 2006 pubblica sempre per Prospettiva Editrice “Casa Balboa – cronache di ordinario disordine”, che verrà tradotto in francese nel 2009 da Sylvie Huet per La dèrniere goutte (“Casa Balboa – chronique d’un désordre ordinarie”), cui farà seguito “Le storie di casa Balboa – il film a luci rosse” nel 2007, “Merde di razza” nel 2008, “Amaro” nel 2009. Tutti testi che l’autore nel corso degli anni ha presentato anche con la Cesare Viviani.
Vittorio Baccelli

Vittorio Baccelli

MOBILITAZIONE IL 9 MARZO NEL PUBBLICO IMPIEGO

L’Ugl del Pubblico Impiego ha indetto una mobilitazione nazionale per il 9 marzo, quando a Roma dalle ore 15.00 alle 18.00, in Corso Vittorio Emanuele 116, davanti a palazzo Vidoni, sede del ministero della funzione pubblica, una folta rappresentanza dei lavoratori si ritroverà per dimostrare la propria protesta e sottolineare il forte disappunto per l’interpretazione emessa dall’Aran, circa il rinnovo delle Rsu nel comparto del Pubblico Impiego. L’Aran con una circolare, ha infatti rinviato sine-die le nuove elezioni per il rinnovo delle Rsu, che avrebbero dovuto tenersi il 30 novembre 2010. Come noto, la “riforma Brunetta” prevede, in materia di elezione delle Rsu nelle pubbliche amministrazioni, due novità tra di loro correlate e cioè la riduzione dei comparti da 12 a 4 e la proroga delle elezioni delle Rsu. Lo scopo del legislatore è del tutto evidente: semplificare la giungla dei comparti e dare rapido corso ai processi democratici di partecipazione dei lavoratori pubblici alla elezione dei loro rappresentanti. Tutto regolare, quindi. Purtroppo no! Fino ad oggi – e dopo una decina di incontri presso l’Aran – i sindacati che avrebbero dovuto definire i nuovi quattro comparti, non hanno trovato un accordo. A risolvere il problema è intervenuto il Consiglio di Stato affermando che «… la Sezione ritiene che il termine del 30 novembre 2010 definito dall’art. 65, comma 3, abbia natura ordinatoria e sollecitatoria, ma che esso non comporti una preclusione alla possibilità, dopo il 30 novembre 2010 e prima della definizione dei nuovi comparti previsti dalla riforma del 2009, di indire e svolgere le elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie, che, dopo il decorso di detto termine, ben potrebbero essere indette con riferimento alla situazione dei vecchi comparti, atteso il mancato rispetto, da parte degli attori del sistema delle relazioni sindacali del pubblico impiego, della tempistica prevista dalla legge e la conseguente incertezza sui tempi di raggiungimento dell’accordo quadro, che non può andare a detrimento del diritto dei lavoratori alla rappresentanza sindacale». Ne consegue l’impossibilità di «…connettere all’art. 65, comma 3 del decreto legislativo 150 del 2009 efficacia sospensiva indeterminata dei diritti di rappresentanza sindacale… pertanto la disposizione sospensiva del diritto elettorale non può avere effetto comunque, dopo il 30 novembre 2010, sul diritto al rinnovo delle rappresentanze sindacali, e ciò con riferimento al vecchio quadro normativo…»

Vittorio Baccelli – Commissario Regionale Ugl Autonomie Toscana
300 MILA DIPENDENTI PUBBLICI IN MENO

Trecentomila dipendenti pubblici in meno entro il 2013:è questa la promessa del ministro alla funzione pubblica, Renato Brunetta! Da questa semplice ma, efficace affermazione, scaturisce che la riforma del pubblico impiego si basa solamente sulla decimazione degli impiegati pubblici. Con il blocco del turn-over, contratti di lavoro flessibile e collocamento a riposo, il ministro Brunetta prevede una diminuzione dell’occupazione nel pubblico impiego di oltre 300mila dipendenti, pari ad un calo dell’8,4%. Inoltre, questo dato si riferisce al solo periodo che va dal 2008 al 2013. Questo è quanto riferito dal ministro Brunetta, a un convegno nel quale è stato presentato anche il rapporto dell’Ocse sulla riforma della pubblica amministrazione italiana. Negli anni 2008 – 2009, si legge nel documento dell’Ocse, il personale si è ridotto di circa 72 mila occupati, scendendo a circa 3,5 milioni di unità! Ma le iniziative del ministro Brunetta hanno ridotto la spesa pubblica? Questo dato importante, durante il convegno non viene detto! Non viene neanche menzionato, che queste iniziative hanno drasticamente peggiorato la qualità dei servizi resi all’utenza. Forse, in seguito per questo, ci penseranno i privati, come accade spesso ultimamente, ricorrendo alle “privatizzazioni”. Se queste costano di più ai cittadini, non fa nulla, l’importante che i lavoratori non siano “pubblici dipendenti”. Con questo “trend” arriveremo ad una pubblica amministrazione, completamente gestita da privati, attraverso società o cooperative, spesso nate “ad hoc” che con il senso dello stato, non hanno nulla a che vedere. Se in futuro, un cittadino vorrà dialogare con un rappresentante dello stato, da chi dovrà andare? Dal presidente della Repubblica? Con la speranza che nel frattempo non abbiano “privatizzato” anche questo! Nei Paesi Europei più avanzati, con i quali ci dovremo “interfacciare” le cose stanno andando nell’esatto contrario ma, loro non hanno il nostro benamato ministro Brunetta!

Vittorio Baccelli – Commissario Regionale Ugl Autonomie Toscana

9 MARZO
LUCCA – L’adesione alla mobilitazione generale del pubblico impiego indetta dall’Ugl per il prossimo 9 marzo, è l’ultimo atto di una battaglia iniziata da anni per portare questa importante confederazione ad ottenere la piena rappresentatività nei tavoli contrattuali di tutta Italia. Nella nostra provincia, il pubblico impiego di questa sigla, sotto la guida del coordinatore Vittorio Baccelli si è negli anni consolidato, sì che nell’ultima tornata elettorale si sono tenuti i congressi di categoria che hanno visto l’elezione a segretari: prof. Angiolo Masotti per la Scuola, Daniela Scarpellini per gli Enti Pubblici, Giuseppe Valentini per il CFS, dr. Vittorio Baccelli per le Autonomie, e la nomina a coordinatore del dr. Siamak Barahmandpour per i Medici. Successivamente lo stesso Baccelli ha ottenuto la nomina a Commissario Regionale per la Toscana della Federazione delle Autonomie. La manifestazione del 9 si terrà a Roma, nel pomeriggio davanti al Ministero della Funzione Pubblica per rivendicare il diritto al rinnovo delle Rsu da tempo scadute e per sollecitare l’attuazione della nuova suddivisione dei comparti.
(Antonio Baronetto)


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