Magazine Arte

Filastrocca dei sogni perduti

Creato il 30 gennaio 2015 da Wsf

Filastrocca dei sogni perduti

Sono qui, in questo limbo indefinito
né per morti né vivi allestito.

Non ci sono tombe, né terre, limiti o esiliati;
sono fra i sogni perduti e dimenticati,
quelli che corrono fra gli uomini giacenti;
si affacciano ai dormienti
e li abbracciano fra mille strade puntute
di indefinite avventure cosmiche e astute
che vivono arrancando nel sonno
e dimenticano quando alla veglia fan ritorno.

Sono idee impazzite che volano beate
in attesa di venir ricordate;
e aspettano, pazienti per via,
che a qualche uomo sovvenga la lor bizzarria
perché si svegli e dica, a voce alta,
tornati nel corpo: che stran sogno alla ribalta!

Vi siete mai svegliati, e risposta pretendo,
con la sensazione di star cadendo?

Quello è un sogno che vedo spesso,
si diverte tantissimo, ma è un po’ fesso,
gli piace di quando in quando spaventar le persone;
non è cattivo, esagera in quanto burlone…
è che gli fa troppo ridere, vedere là in alto,
le facce di chi si sveglia di soprassalto!

Oppure, avete mai sognato
grandi laghi, fiumi straripanti,
mari infiniti e onde giganti?

Quello è il sogno d’acqua, tutto bagnato,
che è invero un gran sbadato;
si affretta, chiede scusa, urta tutti,
l’acqua finisce nei sogni altrui e li invade di flutti;
improvvisamente, mentre qualche malandato
sogna il deserto, piove: vi è mai capitato?
È colpa sua, di quel frettoloso sbadato!

Ci sono i sogni cattivi dove gli amanti non son più vivi,
o sogni di bambini che cavalcano tombini
su sfavillanti arcobaleni, e s’impennano fra i licheni;
o ancora sogni misteriosi, o nefasti o rancorosi;
sogni con sassi canterini dove i nonni starnutiscono cerini.

Poi ci sono io, il sogno d’amore,
che vi tormento a tutte le ore col mio languido torpore,
facendovi  agitare in un tumultuoso batticuore
che, in verità, non sa far rumore;
perché il sogno in realtà è silenzio,
sedotto dal pensiero e infiammato dall’assenzio.

 

Daniela Montella

Ph. Ezo Renier

https://www.facebook.com/ezo.renier


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog