FILM – “Bling Ring”: l’importanza dell’apparire

Creato il 19 ottobre 2013 da Nontoccatepolifemo @Marco_Losno

Bling Ring

 

 Trama del film:

In una Los Angels tormentata dal successo, un gruppo di adolescenti ci mostra la frenesia criminale ed emozionante delle colline di Hollywood. L’ossessione per la vita delle star porta i ragazzi a rintracciare online gli indirizzi di molte celebrità, tra cui Paris Hiliton, Orlando Bloom e Rachel Bilson, arrivando a sottrarre dalle loro abitazioni circa 3 milioni di euro in beni di lusso. Basato su un evento realmente accaduto, il film racconta la storia della banda più famosa di Hollywood, ribattezzata dai media “Bling Ring”.

Scheda film:
Uscita cinema:
Settembre 2013
Genere: Commedia  drammatica
Regia, sceneggiatura: Sofia Coppola
Attori: Emma Watson, Leslie Mann, Taissa Farmiga, Erin Daniels, Israel Broussard, Nina Siemaszko, Maika Monroe, Gavin Rossdale, Stacy Edwards, Halston Sage, Katie Chang, Brenda Koo.
Durata: 90 Min

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“Bling Ring” origina da una storia vera: un gruppo di ragazze, con alcuni ragazzi, tra il 2008 e il 2009 è ammaliata dal successo e dal look di star famose, come Paris Hilton e Lindsay Lohan. Decidono quindi di entrare nelle loro lussuose dimore di Hollywood e lì fanno man bassa di vestiti e preziosi (si scoprì, in seguito, che quei furti erano collegati tra loro; addirittura Vanity Fair riuscì ad intervistare gli autori).

La regista, Sofia Coppola, figlia d’arte, dipana il film come fosse un servizio di moda televisivo. L’estetica e l’apparire come valore supremo della società occidentale che ha trasformato in mito un modello di vita non certo positivo e formante, soprattutto per le nuove generazioni.

Generazioni spiazzate e piene di “vuoto” all’interno di esse, spiazzate e disorientate da una nuova immagine del mito.

Il film scorre ed è godibile, la morale semplicemente ovvia. Attori nella media, brava l’ex Hermione di Harry Potter, Emma Watson, belle atmosfere californiane, sia negli interni che fuori.
Discreto film con una regista elegante e distaccata, che porta al cinema una storia vera, specchio reale delle ossessioni dei miti delle nuove generazioni, intrappolate nei social network, nelle continue news di gossip, nella smania di celebrità, nell’aspirazione di facili successi e denari.

 Ecco cosa sapere sul film:

La cronaca reale
Bling Ring si ispira a un ritaglio di cronaca americana riportata da Vanity Fair: ragazzi giovani e carini che commettevano reati nel mondo agiato e scintillante delle star. Senza apparentemente rendersene conto.
Il gruppo di sette adolescenti, tra l’ottobre del 2008 e l’agosto del 2009, ha svaligiato le case di numerose celebrità, per un bottino di circa 3 milioni di dollari. Gran parte della refurtiva apparteneva a Paris Hilton, la cui abitazione è stata oltretutto presa di mira più volte.
La banda è stata ribattezzata proprio dai media “The Bling Ring” (“bling” è uno slang traducibile con “ornamenti vistosi”).

L’intuizione
Ottima l’intuizione della Coppola, che del film è anche autrice del soggetto, sceneggiatrice e co-produttrice, vedendo in anticipo tutte le potenzialità cinematografiche del Bling Ring. I suoi furti sono tanto improbabili e incoscienti quanto efficaci. Gli improvvisati ladri, ricchi ed annoiati adolescenti, si emozionano di fronte a occhiali borse e scarpe griffate. E questa è proprio  la molla per la loro stravagante attività criminale. Le fonti sono le riviste o i siti di gossip, e poi subito su internet, a trovare gli indirizzi delle star.
Quando vengono arrestati, la loro principale preoccupazione è avere una bella resa televisiva e una ampia notorietà.

Emma Watson
Lontana dalla saga di Harry Potter che l’ha resa famosa, Emma Watson non si smentisce e dà prova del suo talento calandosi nei panni di Nicki, infondendo a volte al suo personaggio anche una lieve venatura comica. In questo film è l’unica attrice affermata: accanto a lei soltanto coetanei quasi alle prime.

La  casa di Paris Hilton
La casa, eccentrica e particolare, è davvero di Paris Hilton, che l’ha messa a disposizione per le riprese e si è anche prestata a comparire brevemente nel film. Le altre ville sono invece il frutto della fantasia della produzione.

Colonna sonora
La colonna sonora è bella e accattivante.


COMMENTO

L’intrusione della Coppola nell’intimità casalinga delle star ha l’evidente intenzione di stigmatizzare la povertà morale dei giovani protagonisti, ossessionati dalla celebrità e dai suoi feticci. Ma il film non pare un riuscito esperimento di moralizzazione: scorre ma non appassiona, finendo per apparire soltanto una asettica osservazione critica di un piccolo spicchio della complessa realtà sociale odierna.
Il film non sa emozionare e non invita neanche al ragionamento, vista l’ovvietà del soggetto, anche se esso scaturisce da una intuizione originale che poteva portare ad un ottimo risultato
.

Sono tutti ragazzi che bramano il successo o che vedono in quegli atti una qualche realizzazione personale, lontani da una famiglia assente o per nulla incisiva, o per essere accettati sotto nuova luce dai coetanei: banale e scontata la morale, poco incisiva ed appassionante la regia.

Infatti Sofia Coppola, figlia del leggendario Francis Ford Coppola (regista di film quali la trilogia de “Il padrino” e “Apocalypse now”), dopo la fallimentare prova d’attrice nell’ultimo atto della saga mafiosa del padre, ha tentato la carriera di regista con diversi alti e bassi.
Questo “Bling Ring”, quindi, era da molti considerato come la fatidica prova del nove che, mi pare, non sia stata superata.
Nella pellicola tutte cose già viste ma che potevano conferire un minimo di dignità al film, la cui struttura narrativa è quasi assente in tutta la parte centrale, altamente ripetitiva e sfiancante, e dopo la terza villa che viene rapinata, la pellicola comincia ad annoiare per davvero.

Ma c’è di più: fa addirittura venire il sospetto che l’intero film non sia altro che un’immensa invenzione mediatica, studiata ad hoc per affascinare proprio le medesime ragazzine che possono riconoscersi nei protagonisti.

Si può concludere dicendo che in tutto questo parapiglia ci sono soltanto due scene che  rendono forse un po’ giustizia  agli intenti originari della regista. La prima, a metà film, è la  ripresa aerea della casa del vip di turno saccheggiata,  scena semplice ma a suo modo  davvero disturbante; mentre La seconda è il freddo finale, che mostra come l’ingordigia  umana e la voglia di successo non si ferma davanti a nulla, nemmeno se questo significa  lucrare sulle vite dei tuoi amici. Due scene, ma in mezzo a loro il poco o nulla: un poco che  viene, oltretutto, ripetuto continuamente, finendo per stremare lo spettatore.

Ed arrivare alla fine di quei novanta minuti si fa davvero difficile … .

ML


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