Film da libri: Colpa delle stelle – John Green

Creato il 07 novembre 2014 da Bea23

Preparate i fazzoletti perché qui si piange.
Io il libro l’ho letto circa un annetto fa, quindi il ricordo è ancora bello fresco. E ora che ho guardato il film, lo apprezzo ancora di più. Sì, è un film sugli adolescenti, ma di quei film che guarderesti a qualsiasi età, perché la storia è di quelle senza tempo.

Quando erano giovani i miei genitori c’era Love Story di Erich Segal (letto libro e visto film pure di quello), ai posteri i nostri fratelli minori racconteranno che c’erano John Green e Colpa delle stelle.

Il regista Josh Boone è stato davvero bravo, e lo stesso dicasi per Shailene Woodley e Ansel Elgort. Devo dire che al momento dell’uscita del trailer gli attori non mi ispiravano più di tanto, soprattutto lei che sembrava più un maschio che una femmina. Però, finalmente, per una volta un film senza bellocce secche e bionde. Guardando la pellicola si apprezza la scelta del cast, soprattutto se prima si è letto il libro e ci si è fatti un’immagine di Hazel che secondo me qui è ben riproposta; lui poi sembra nato per impersonificare Augustus Waters.

Vogliamo poi parlare di Peter Van Houten? Fantastica interpretazione di Willem Dafoe.

Le differenze tra romanzo e film sono davvero bazzecole (le sorelle di Gus che nel film non compaiono se non alla fine, l’età dei protagonisti che è diversa di un anno rispetto al libro, ecc).

Bella invece la colonna sonora e l’idea – molto teen – di far comparire gli sms tra Hazel e Gus proprio sullo schermo, senza distrarsi così dall’espressione dei due al momento della ricezione.

Dai, siamo stati tutti adolescenti, smartphone-muniti oppure no, e tutti abbiamo vissuto quelle emozioni. È così bello riviverle, anche solo per 125 minuti… E lasciarsi commuovere da una storia d’amore.

E poi è un modo assolutamente ironico e vitale di affrontare – in questo caso – il cancro, trasmettendo il messaggio che nulla è perduto anche davanti alla sofferenza. I giovani secondo me questo lo capiscono da soli, sono gli adulti che faticano ad accettare la malattia: quindi è a loro che lo consiglio. Non importa quanto tempo ci resta da vivere. Ciò che conta è non sprecarlo, piangendosi addosso o contando i minuti.

Piccola chicca: il papà della scena all’aeroporto è lo stesso John Green. L’ho scoperto dopo averlo visto, quindi mi sa che mi tocca riguardarmelo tutto eheheh


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