Capitolo finale (forse) della fortunata serie di commedie trash che ormai da qualche anno è entrata a far parte della cultura pop contemporanea. Todd Philips (Starsky & Hutch, Parto col folle), regista dei primi due episodi, aveva già pensato a questo film addirittura prima di finire Una notte da leoni 2. Che questa sia una garanzia sufficiente ad evitare la sindrome da replica selvaggia senza sapore?
Alan (Zach Galifianakis), dopo la morte del padre, attraversa un periodo molto difficile che lo porterà persino a varcare le porte di un ospedale psichiatrico. Una notte, però, Alan scappa e gli unici amici che abbia mai avuto, Phil (Bradley Cooper), Stu (Ed Helms) e Doug (Justin Bartha), decidono di mettersi in viaggio per ritrovarlo, in una nuova folle avventura che passerà da Tijuana e Los Angeles fino ad arrivare a Las Vegas.
Sceneggiato da Todd Phillips e Craig Mazin, così come il secondo episodio, Una notte da leoni 3 promette una trama rivoluzionata, senza il rituale black-out da dopo sbornia e che affronterà il percorso interiore dell’eccentrico Alan. Così ne parla il regista: “Il personaggio di Alan è l’unico che non è mai davvero mutato durante i film. Non ha mai riflettuto seriamente su ciò che gli è successo e non è stato spinto a fare cambiamenti alla propria vita. Ho pensato che il terzo film dovesse essere il suo film, il momento per lui di evolvere.”
Certo non c’è pericolo che questa cornice più “seria” sottragga spazio agli episodi divertenti ed altamente trash che sono stati la chiave vincente di questa serie di film, iniziando con una certezza: nel cast ci sarà il ritorno di Ken Jeong nei panni di Mr. Chow, l’immancabile criminale asiatico di bassissimo rango follemente amato da tutti i fan della trilogia.
Ma sarà davvero l’ultimo episodio? Philips assicura di sì e rincara la dose dichiarando che il finale sarà assolutamente epico ed imperdibile. Ci saranno molti richiami al primo film, compresa la ricomparsa di alcuni personaggi assenti nel secondo episodio, ma soprattutto ci sarà il ritorno del più grande protagonista del primo film: Las Vegas. “E’ triste pensare che tutto finirà con questa pellicola, ma è anche esaltante guardarci indietro e vedere quanto è cambiato per tutti noi. Per me come regista e per tutti gli altri membri del cast è incredibile rivedere tutte le cose folli che abbiamo fatto, i posti dove siamo stati, le discussioni che sono nate e le risate insieme. E’ stato bello e questo film è la giusta conclusione di un fantastico progetto.”
Tra gli attori del cast, chi ha sicuramente raccolto i più grandi vantaggi da questi film è stato Bradley Cooper (Il lato positivo, Come un tuono) che grazie al ruolo di Phil ha raggiunto la vera fama planetaria, arrivando solo cinque anni dopo a ricevere la nomination all’Oscar come miglior attore protagonista.
Un lungo viale dei ricordi quindi per Una notte da Leoni 3 che segna la conclusione di qualcosa che, bisogna ammetterlo, ha colpito, sorpreso e rivoluzionato il mondo della commedia americana. Si può dire che siano dei film volgari, sì, possiamo farlo, visto che anche nel regista a volte sorgono dei dubbi: “Ho spesso dei ripensamenti. Penso che non posso davvero filmare una cosa del genere. Che non posso metterlo nel film.” Fortunatamente, però, questi pensieri poi passano e gli spettatori non vengono privati di quelle scene che hanno portato la trilogia di Una notte da leoni nella storia della commedia americana. Del resto lo scopo di una commedia è proprio questo: farci ridere. E Una notte da Leoni lo fa senza esclusione di colpi.
Dal 30 maggio al cinema.
di Mara Telandro