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Film o libro? Tutti e due ! /Io guardo e tu leggi / E poi si fa..... all'incontrario.

Creato il 04 maggio 2011 da Marianna06

   UOMINI  DI DIO di XAVIER  BEAUVOIS (2010) – MEDUSA HOME -DVD

 

Algeria, 1996 : nove monaci  cistercensi francesi vivono da tempo in un monastero a Tibhirine , tra i monti del Magreb.

Circondati dalla popolazione musulmana, trascorrono un’esistenza serena, dividendo la giornata tra la preghiera, il lavoro nei campi, l’aiuto offerto con medicinali e generi di vestiario ai più bisognosi che arrivano anche da luoghi lontani.

Tuttavia la conferma di un clima di tensione e d’incertezza arriva alla notizia dell’uccisione di un gruppo di operai stranieri. Da quel momento le minacce provenienti da un gruppo integralista si fanno serie. Più volte i monaci si riuniscono per valutare se restare o andare via. La decisione finale è quella di rimanere lì dove la loro missione li ha chiamati. Fino al giorno in cui ,sotto una terribile nevicata, i terroristi non li prendono e li portano via. Due riescono a rimanere al monastero. Gli altri non sono più tornati.

Un film che è cronaca,storia e anche apologo spirituale e morale. Questo è lo stile scelto da Beauvois per il suo lavoro, che ha giustamente meritato il Gran Premio della giuria a Cannes lo scorso anno. Film che oggi possiamo rivedere tutte le volte che vogliamo in dvd.

Tratto da una storia vera di un gruppo di monaci (sette), che non sapevano certo di diventare dei martiri, il film è qualcosa di più di un’inchiesta giudiziaria ed è narrato ad un tempo con forza, sobrietà e verità.

C’è la vita quotidiana di uomini che avevano scelto un Paese islamico per la loro missione, c’è l’impegno dentro e fuori del monastero, le preghiere in latino e in arabo, il lavoro con gli abitanti di in paesino fra i monti dell’Atlante, l’incanto di un paesaggio vasto e incontaminato, capace di generare insieme contentezza e sconcerto.

E poi lo sgomento che s’impadronisce dei religiosi quando i terroristi cominciano ad insanguinare la regione e capiscono che, come cristiani, anche loro sono bersagli esemplari.

In conclusione un film che insegna parecchio sulla chiamata di Dio, che è cosa misteriosa e ci dà un’idea di cosa vuol dire saper accettare il martirio per fede in nome dell’amore per i fratelli.

 

   SALWA SALEM – CON IL VENTO NEI CAPELLI- GIUNTI EDITORE(FI) –pp.192/2010

 

Nata in Palestina nel 1940, Salwa Salem fin dall’età di otto anni è costretta ad un penoso esilio, iniziato quando tutta la sua famiglia si trasferisce a Nablus dalla natìa Yaffa. A quindici anni Salwa già lavora per la causa palestinese, discute con le amiche e i familiari di emancipazione e diritti delle donne. Vuole studiare e, pochi anni dopo, è insegnante in Kuwàit e riesce ad iscriversi all’università di Damasco.

Si sposa a ventisei anni per amore e con il marito si trasferisce a Vienna e poi in Italia.

Salwa aveva scelto liberamente un lavoro e un marito, leggeva Kafka e Simone de Beauvoir insieme alla letteratura araba. Aveva voluto dei figli a dispetto di ogni difficoltà: era una donna vitale e coraggiosa,sempre impegnata a vivere con “il vento nei capelli”.

Riproporre oggi la sua storia, dopo la prima edizione del 1993 e le numerose ristampe,  consente, a chi ne fosse digiuno, di conoscere l’intreccio di fattori storici ed economici, fedi politiche e religiose, desiderio di giustizia e spinta alla lotta che fanno ancora della questione palestinese uno dei nodi più drammatici della contemporaneità ma significa soprattutto riconoscere l’urgenza della pace.

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

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