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Film: Ondine

Creato il 21 giugno 2012 da Sweetamber

Film: Ondine

Colin Farrell centellina le sue presenze sul grande schermo senza concedere mai troppo al commerciale ma senza nemmeno relegare il proprio talento a pellicole prettamente low-budget ed indipendenti: sa insomma calibrare il proprio talento con attenzione.
Dopo aver egregiamente sostenuto la prova di Triage, nel 2009, ancora magro ed emaciato per il film precedente, ha dato volto e spirito al personaggio di Syracuse, un pescatore divorziato con una figlia gravemente malata, sbeffeggiato dai compaesani e soprannominato “Circus” per la passata brutta abitudine di ubriacarsi senza posa. Syracuse vive in un piccolo paesino dell’Irlanda del sud ed ogni mattina si reca a pescare, prevalentemente a strascico, con la propria malconcia barchetta Lucy D.
Una mattina, mentre ritira le reti, trova impigliata una ragazza bionda e seminuda che parla a fatica e sembra provenire dalle profondità dell’oceano.
La giovane evita il contatto con gli altri abitanti del villaggio e viene ospitata da Syracuse nella casa dove un tempo viveva la madre, morta da tempo.
Piano piano, all’interesse del pescatore per la giovane si unirà quello della figlia Annie, che fantastica la giovane (che si fa chiamare Ondine*) sia una creatura del mare, una selkie  e quello del villaggio.
Il film, impreziosito da bellissime inquadrature dell’aspro habitat irlandese, si regge magistralmente sul dubbio continuo che la giovane non sia realmente un essere mitologico, e la pellicola è punteggiata da una vena di noir e mistero che non guasta.
La fotografia, decisamente virata sui toni freddi, rispetta l’alone mitologico che pervade tutto il film e Neil Jordan, non esattamente un novellino della regia (Breakfast on Pluto, The brave one, Interview with the vampyre), compone un piccolo capolavoro visivo, poco considerato da critica e pubblico.
Colin Farrell, 35 anni e una sfilza di film interpretati da far paura, regge bene la prova, si dimostra capace di passare per un infinito range di ruoli senza interpretarne uno sulla stessa linea del precedente. Insomma: è bravo, il ragazzo, ed è maturato notevolmente dai tempi di Tigerland e Intermission ed è qui al livello di In Bruges (ve lo consiglio perché lì dà il massimo di sé) e Cassandra’s dream (che tutti hanno denigrato, ma che io ho amato).
Lei, Alicja Bachleda-Curus, al suo esordio come attrice, è brava, bella e convince, anche se in alcuni momenti mi è sembrata un po’ scontata.

*creature mitologiche dei mari

n.b. Amanti dei Sigur Ros, sappiate che nel film è stata inserita una canzone del gruppo… Occhio (orecchio) alla cantilena attira-pesci cantata da Ondine!


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