Torniamo a noi, oggi che è il primo giorno del neonato 2013, al nostro beneamato Cinema Perturbante, e ai suoi paraggi limitrofi, in particolare ai film che ci aspettano, da visionare e recensire, il prossimo anno. Quella che segue è naturalmente una lista provvisoria, utile per i palati più vari, e aggiornata a questi ultimi giorni di riposo prima di ricominciare il lavoro il 7 gennaio. E' quindi possibilissimo che verranno in seguito altre segnalazioni, note a piè pagina, indicazioni, trailer eccetera eccetera. Cominciamo dunque: buona lettura, buona visione dei trailer e Buon 2013 a tutti!
- The Collection, di Marcus Dunstan (2012):
mentre si sta riprendendo, in ospedale, dagli eventi traumatici che lo hanno coinvolto nella casa di Elena, Arkin viene rapito da un gruppo di mercenari al soldo del padre di Elena, che lo vuole convincere ad unirsi al gruppo per andare a riprendersi Elena stessa, catturata dal serial killer detto "Il Collezionista". Una volta nel covo del killer, Arkin e gli altri troveranno solo brutte sorprese. Sembrerebbe a prima vista la solita minestra riscaldata di "Saw" (il regista è infatti lo sceneggiatore di IV, VI e VII), ma sia la trama, sia alcune recensioni, sia il trailer fanno ben sperare in un relativo rinnovamento del genere.
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- John dies at the end, di Don Coscarelli (2012):
dopo circa dieci anni Don Coscarelli torna dietro la cinepresa con questo horror-pop di cui si dice assai bene e che non possiamo perderci. Il trailer ci mostra molte cose, cioè una specie di fricassea horror con mosche assassine e insettoni simil-alieni inquietanti. A prima vista a me il trailer ha fatto venire in mente più che altro "Man in Black 3" (che non mi è neanche dispiaciuto, vi dirò tra parentesi) in versione splatteriforme, ma, ripeto, sembra comunque ben quotato. Vedremo.
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- Frankenweenie, di Tim Burton (2012):
è vero, il vecchio Tim ci ha stufato con le sue immagini halloweeniane ormai ridotte a caricatura di se stesse, ma questo "Frankenweenie" ha una trama interessante, che parodizza con semplicità e gusto il mito di Frankenstein spostandolo nel mondo dell'infanzia. Ho deciso di vederlo, per dare ancora una chance a Tim. L'ultima, lo giuro.
- Django Unchained, di Quentin Tarantino (2012):
scritto e diretto da quel furbone di Quentin Tarantino, "Django Unchained" è a mio avviso un film da non perdere, prima di tutto perché vede il ritorno di Tarantino alla regia di un film tutto suo, in secondo luogo perché il nostro è uno che, quando vuole, sa girare cose possenti. Il trailer è assai possente già di suo infatti: guardarlo per credere. Tarantino affronta il tema western in modo sembrerebbe assai innovativo, una specie di "pulp-western", con una spruzzatina di splatter, nuovo genere che forse lui stesso fonda con questo suo nuovo film, scoppiettante, audace, senza peli sulla lingua.*************************************
- The Bunny Game, di Adam Rehmeier (2012):il film, proiettato il giorno di Natale nel circuito d'essai di Minema (alla Marselleria di Milano, Porta Romana, Via Paullo 12A), lo segnalo semplicemente per motivi di onestà informativa. Osannato dalla critica più intellettuale (o intellettualoide?), "The Bunny Game" viene descritto da chi l'ha visionato come "oggettivamente massacrante" al punto che la BBFC, cioè la Censura del Regno Unito, in tutta la sua storia ha bandito completamente dalle sale solo 13 film, e questo è uno di loro. Racconta la storia di una prostituta cocainomane rapita da un camionista sadico. Il resto lo si può immaginare. Film davvero, e comunque incredibile, soprattutto perché racconta fatti realmente accaduti alla protagonista, Rodleen Getsic, musa ispiratrice e promotrice di questo pesantissimo e traumatico progetto cinematografico. Evito quindi accuratamente di apporre qui il trailer, un vero mattone nello stomaco, che ciascuno può andarsi a cercare su YouTube. Se il trailer è per stomaci fortissimi, figuriamoci il film che consta di ben 76 minuti!
- The Apparition, di Todd Lincoln (2011):uscito da noi ufficialmente il 4 ottobre 2012, non è stato molto considerato e non ne ho nemmeno letto molto bene, in verità. Tuttavia lo metto nella lista dei film perturbanti per il mio 2013, poiché sentivo mancare all'appello una ghost story, e questo "The Apparition" parla proprio di questo. La storia è quella solita della risaputa haunted house con la coppietta terrorizzata da entità paranormali. Il trailer però è accattivante: vi farò sapere un parere circa la visione del film in sé.
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- Mama, di Andrés Muschietti (2013):
nato sotto l'egida di Guillermo Del Toro, e già segnalato da queste parti attraverso uno dei suoi primi teaser trailer, il film racconta la storia di Annabel e Lucas, che devono affrontare l'arduo compito di allevare le loro piccole nipotine abbandonate per 5 anni in un bosco. Il tema è quello russeauiano del "ragazzo selvaggio", ma naturalmente in salsa horror. Se dietro a questa idea c'è poi Del Toro, come si fa a non dargli più di una chance?
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- Hansel and Gretel: Witch Hunters, di Tommy Wirkola (2013):
dalla classica fiaba riportata dai Fratelli Grimm, arriva nelle sale (anche italiane) questo film che si prospetta come molto succoso dal punto di vista dell'azione così come da quello dell'evocazione: Hansel e Gretel qui infatti sono cresciuti, e l'esperienza infantile di abbandono nel bosco ha reso ancora più solido il loro legame fraterno. Adesso fanno i Cacciatori di Streghe. Grande spettacolo, certamente molto easy e poco impegnativo, ma ogni tanto ci vuole, soprattutto se pesca nell'immaginario fiabesco di ogni epoca. Da vedere assolutamente.