Gabriela, Rai Movie, ore 1,00.
Uno di quei film che tra anni Settanta e Otanta esportarno nel mondo l’immagine di un Brasile paese naturalmente sensuale, gaio (non nel senso di gay), alieno da ogni morale e costrizione borghese e con donne assai vivaci e eroticamente assai indipendenti e libere. Diretto, questo Gabriela, dallo specialista Bruno Barreto e tratto, come già il suo precedente Dona Flor e i suoi due mariti, da Jorge Amado. E ancora un volta, come protagonista, la diva di Rio Sonia Braga. Che è la sigtnora del titolo, donna che fa perdere la testa all’arabo ma ormai saldamente brasilianizzato Nacib proprietario di un ristorante. Il quale la assume come cuoca, la amal, se la sposa. Salvo scoprire che lei lo tradisce. No, mica per fargli uno sgarbo, solo per esuberanza, vitalismo, incapacità di porre limite all’amore. Ci saranno sviluppi assai paradossali. Molto, molto datato. Da prendere come un reperto d’epoca. Incredibilmente l’arabo Nacib è interpretato da Marcello Mastroianni. Musiche di Antonio Carlos Jobim.