‘La parte degli angeli’ di Ken Loach
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La parte degli angeli, Sky Cult, ore 21,00.
Viva l’Italia, Sky Comedy, ore 21,00.
Diretto da Massimiliano Bruno, un film che riflette e intercetta gli umori anticasta che già in quel 2012 irrigavano la pancia del paese. Ritratto d’Italia e relativi corruttori e smargniffoni in chiave di nuova commedia. Con un politico di un partito mica per niente chiamato Viva l’Italia e i suoi tre figli variamente assortiti, il raccomandato inetto e incapace, la figlia attrice cagna che non troverebbe una parte se non fosse figlia di suo padre, e un bravo medico che è la parte pulita del clan. Finché il patriarca mentre si intrattien come una escort subisce un ictus e, causa lesione cerebrale, perde i freni inibitori. Da quel momento griderà coram populo la veritàaaa, come in un vecchio Zavattini-movie, anche la più scomoda. Il tutto raccontato con buon mestiere, solo che l’intento populista-moraleggiante finisce col soverchiare il racconto. Con Michele Placido, Alessandro Gassmann, Ambra Angiolini, Raoul Bova, Edoardo Leo. Più Rocco Papaleo agente d’attori che si finge gay perché così fa figo nell’ambiente suo. Mah.
L’ultimo imperatore, Sky Classics, ore 21,00.
Piovvero nove Oscar su Bertolucci per questo suo The Last Emperor, enorme successo ovunque e il più grande della sua carriera dopo Ultimo tango a Parigi. Estenuato melodramma sulla decadenza dell’impero cinese mentre ormai stanno arrivando i nazionalisti e, appena visibili dietro di loro, i comunisti di Mao. Il tutto visto attraverso infanzia, giovinezza e maturità dell’ultimo malcapitato imperatore, Aisin Gioro Pu Yi, uomo abbastanza inetto travolto da eventi e persone più grandi di lui. Quel che attira Bertolucci è in tutta evidenza il sapore decadente e vagamente malato della vicenda. Confezione scintillante, il bertoluccismo al suo massimo tra sete rosse e dorate, città proibite, dragoni fiammeggianti e quant’altro. Un po’ di eros di orientale perversione e raffinatezza. Sontuoso ma, come spesso accade al regista parmigiano, drammaturgicamente molle, registicamente poco energico. Quel che diverte e convince di più è questo suo rifare consapevolmente i kolossal della Hollywood di una volta, come 55 giorni a Pechino, ma con lo sguardo e il gusto di un autore europeo.
Il bambino con il pigiama a righe, Sky Passion, ore 21,00.
Il fuggitivo, Sky Cinema 1, ore 21,10.
Benvenuto a bordo, Sky Hits, ore 21,10.
Mediocre commedia francese, chissà come arrivata nei nostri cinema (e presto sparita) un tre anni fa, forse per la presenza di Luisa Ranieri (pessima peraltro) nell’improbabile ruolo di capitana italiana di una nave da crociera, insomma una specie di Schettina però pettorutissima e senza disastri. Oltretutto, se ricordo bene, il film si ambienta proprio su una nave Costa (come Film Socialisme di Godard!), quando ancora il maledetto incidente di quell’altra nave della casa genovese non era ancora avvenuto. La commedia, con un che di pochadistico e vaudivillesco di pura marca francese, comincia con la responsabile delle risorse umane di una compagnia di crociere che, mollata dal suo capo e suo amante, per rovinargli la reputazione manageriale e la carriera assume come intrattenitore su una nave un perfetto cretino. Sarà vendetta, però il cretino si rivelerà, secondo la tradizione dell’idiot savant e dello schlemiel, a modo suo un genio naturale e un gran piacione. Me lo ricordo artificioso, sforzato e pochissimo divertente. Con Valérie Lemercier e il da noi sconosciuto comico (ma in Francia è una star) Franck Dubosc.
Upside Down, Sky Passion, ore 22,40.
The Rocky Horror Picture Show, Sky Cult, ore 22,45.
Omicidio in diretta, Sky Max, ore 22,55.
Non è considerato il vertice di Brian De Palma. Che però anche in questo film con Nicolas Cage dei tardi anni Novanta mostra di essere uno dei registi che meglio sanno usare il linguaggio cinematografico. La fluidità con cui gira è, semplicemente, sbalorditiva, la padronanza delle tecniche di ripresa altrettanto (forse, tra quelli della sua generazione, solo Scorsese può stargli alla pari). De Palma è uno che mette in scena il cinema, nient’altro. Nei suoi film tutto è pretesto perché si possa mostrare la bellezza del cinema nel suo farsi. Qui il pretesto è l’assassinio davanti alle telecamere di un ministro durante un evento sportivo. Il piano sequenza iniziale è una prova di alto virtuosismo che lascia stupefatti. Viva De Palma.
Un borghese piccolo piccolo, Sky Classics, ore 23,40.
Come un uomo qualunque (interpretato da Alberto Sordi) diventa giustiziere per vendicare la morte del figlio. Uno dei film più lucidi e spietati di Monicelli.
Hostel, Sky Max, ore 0,40.
Piaccia o meno, uno dei film che hanno ridisegnato il panorama horror negli anni Duemila, spingendo il genere verso derive torture porn prima quasi impensabili. Di efferatezza spaventevole e stomachevole, e però il suo regista Eli Roth è un tipo da prendere in considerazione, un autore assai consapevole del proprio cinema, e con una visione personale (come ha dimostrato nel recente, notevole The Green Inferno). Amico di Tarantino e anche attore per lui in Inglorious basterds.
Il solito gruppo di studenti strafattoni in giro per l’Europa in viaggio Interrail – l’Erasmus però senza studiare e molto muovendosi in treno e molto scopando – finisce su suggerimento di uno cui mai si sarebbe dovuto dare retta in un ostello della Slovacchia. Siamo in Centroeuropa, terra sempre un po’ sinistra, non così distante in fondo dalla Transilvania del signor Dracula. Difatti in quell’ostello e nelle zone limitrofe comincia il massacro, con membra dilaniate e sangue a fiotti. Ormai un classico. Ah sì: l’amico Quentin figura tra i produttori, mentre nel cast è stato arruolato il regista giapponese Takashi Miike. Basta e avanza per farne un culto.