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Film stasera sulla tv in chiaro: ARCA RUSSA di Alexander Sokurov (dom. 29 giu. 2014)

Creato il 29 giugno 2014 da Luigilocatelli

Arca russa, Rai 5, ore 22,59.4245_gal10585_gal Se fosse questo il capolavoro di Aleksander Sokurov, non Moloch, non Faust? Ne sono convinti soprattutto in area anglofona, tant’è che il magazine Sight & Sound, che è poi il prolungamento mediatico del British Film Institute, l’ha piazzato tra i titoli più influenti della decade scorsa. Un film che è un viaggio nel palazzo dell’Ermitage di San Pietroburgo e che diventa man mano viaggio nella storia russa, nel profondo delle viscere della nazione, nella stessa russicità. Oltre che, naturalmente, un percorso nell’arte di cui l’Ermitage, oggi museo, è custode e scrigno, l’arca. Tutto girato virtuosisticamente in un unico piano sequenza, impresa folle e titanica alla Herzog che ha richiesto a Sokurov e alla sua troupe parecchio tempo, e costata più tentativi naufragati prima del take definitivo. Con un invisibile narratore-protagonista che si addentra nei corridoi e nei saloni del palazzo, e noi con lui, incontrando o spiando di volta in volta chi ha abitato o almeno percorso in varie epoche quegli interni. Pietro il Grande e la Grande Caterina, in cerca disperata di un bagno, la famiglia dell’ultimo zar Nicola e la zarina Alessandra preoccupata pwr la salute del figlio. Fino a un ballo reale del 1913, alla vigilia di tutti i rivolgimenti e le rivoluzioni, ultimi bagliori di un mondo sull’orlo del collasso. E i quadri, le tante opere e i capi d’opera per cui l’Ermitage continua a essere un polo d’attrazione irresistibile. Interlocutore dell’invisibile io narrante è un marchese ottocentesco – ha partecipato quale dioplomatico al Congresso di Vienna – , il quale alla fin fine è il vero portagonista, con i suoi commenti, gli stupori anche gli affilati sarcasmi. Un film da ammirare reverenti, e non solo per l’immane sforzo tecnico nel realizzarlo, e però per niente noioso e spocchioso. Provato per mesi e mesi e poi girato in un giorno. Probabile che Sokurov abbia tenuto d’occhio due maestri del piano sequenza come Anghelopoulos e Miklos Jancso. Non perdetevi la presentazione di Marco Müller.


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