Vajont, Rai Movie, ore 21,15.
Oggi sono cinquant’anni da quel 9 ottobre 1963 in cui duemila persone morirono nel disastro del Vajont. Una frana gigantesca si abbattè dal monte Toc sul bacino di quella diga, solevando un’onda gigantesca che avrebbe spazzato via a valle vilaggi e persone. Perché la diga era stata costruita in una zona così geologicamente instabile? Questo film del 2001 ricostruisce con i linguaggi, i modi e gli strumenti della fictionalizzazione quel pezzo drammatico di realtà, di cronaca e, ormai, storia. Il prima, il durante, il dopo il disastro. La ricerca di una causa, di una ragione. Le polemiche, i processi. La richietsa di giustizia dei sopravvissuti. La regia è di Renzo Martinelli, autore qui e successivamente di un cinema magniloquente e formalmente agressivo fino alla spacconeria. Spettacolarità e narrazione anche grezza, al fine però di coinvolgere al massimo possibile lo spettatore. Criticatissimo, Martinelli, ma in questa occasione meno del solito. Questo Vajont il suo dovere di ricordare e informare i disinformati lo fa. Laura Morante è una giornalista che si era opposta, inutilmente, alla costruzione della diga e poi riprende la sua inchiesta in cerca delle colpe e dei perché. Con lei Michel Serrault, Daniel Auteuil, Leo Gullotta.
Su Rai Due alle ore 0,00 lo spettacolo teatrale di Marco Paolini Vajont – Storia di una tragedia annunciata.