Negli ultimi anni i due generi non solo si sono trovati a camminare sulla stessa strada ma se una volta si potevano “mischiare” le due cose attraverso l’animatronix di modo che l’effetto visivo finale del film era creato in parte sul set e in parte al computer, ora, quasi tutti gli effetti vengono creati al computer e sul set non c'è nulla se non un grande telo verde e croci arancioni di riferimento.
Stanno lentamente scomparendo gli effetti speciali, che sono reali e creati dai make up artist sul set, sopraffatti dagli effetti visivi che invece sono gli effetti creati digitalmente in fase di post produzione.
Le infinite strade della tecnologia permetto oggi ai professionisti del settore di ricreare ogni più stravagante idea di sceneggiatori e registi. Mondi e personaggi immaginari, sconvolgimento delle leggi della fisica, interazione tra reale e fantastico.

Ma nel caso di scene "impossibili" da girare dal vero, come lanci nello spazio, personaggi fantastici e esplosioni nucleari, l'uso della
tecnologia virtuale è fondamentale ("Fast end Furious 6" conta ben 1800 inquadrature realizzate con effetti computerizzati!)
Ma ci sono alcuni film in cui, vuoi per i costi, vuoi per l'organizzazione, l'uso degli effetti visivi è quantomeno esasperato.

La ripresa dal vivo, quindi è solo la materia "grezza" su cui lavorare?
Rimane solo una delle possibilità? In questo modo non perdiamo il piacere della finzione che è quella che ci ha affascinato tanto negli scorsi anni? E se si tornasse a definire un margine tra i due mondi?
Potrebbe essere interessante, sia per gli spettatori sia per gli attori che possono finalmente tornare a rapportarsi con qualcosa di materiale e rendere il tutto più realistico.