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Film VS Videogame

Da Pattici @EdeaImage
I film sono troppo simili ai videogiochi o i videogiochi ai film?
Negli ultimi anni i due generi non solo si sono trovati a camminare sulla stessa strada ma se una volta si potevano “mischiare” le due cose attraverso l’animatronix di modo che l’effetto visivo finale del film era creato in parte sul set e in parte al computer, ora, quasi tutti gli effetti vengono creati al computer e sul set non c'è nulla se non un grande telo verde e croci arancioni di riferimento.
Stanno lentamente scomparendo gli effetti speciali, che sono reali e creati dai make up artist sul set, sopraffatti dagli effetti visivi che invece sono gli effetti creati digitalmente in fase di post produzione.
Le infinite strade della tecnologia permetto oggi ai professionisti del settore di ricreare ogni più stravagante idea di sceneggiatori e registi. Mondi e personaggi immaginari, sconvolgimento delle leggi della fisica, interazione tra reale e fantastico.
Film VS VideogameNel film "Gravity" viene riprodotta perfettamente l’assenza di gravità e l’esperienza di galleggiamento nello spazio. Alfonso Cuaron, regista, sceneggiatore e produttore, ci ha messo cinque anni per capire come rendere il film realistico. Poi, insieme ai suoi collaboratori, ha deciso di realizzarlo in Computer Grafica. Solo le capsule e la stazione spaziale sono stati ricostruiti, ma solo in parte, sul set.
Ma nel caso di scene "impossibili" da girare dal vero, come lanci nello spazio, personaggi fantastici e esplosioni nucleari, l'uso della
tecnologia virtuale è fondamentale ("Fast end Furious 6" conta ben 1800 inquadrature realizzate con effetti computerizzati!)
Ma ci sono alcuni film in cui, vuoi per i costi, vuoi per l'organizzazione, l'uso degli effetti visivi è quantomeno esasperato.
Film VS VideogameIn "The Wolf of Wall Street", per esempio, la scena in cui si vedono più persone giocare a tennis è stata ricostruita completamente al computer: i campi da tennis, il parco attorno, gli edifici; solo successivamente sono state inseriti i personaggi. Ogni persona è stata ripresa prima in una stanza con green screan e poi scontornata e riposizionata sul set virtuale.
La ripresa dal vivo, quindi è solo la materia "grezza" su cui lavorare?
Rimane solo una delle possibilità? In questo modo non perdiamo il piacere della finzione che è quella che ci ha affascinato tanto negli scorsi anni? E se si tornasse a definire un margine tra i due mondi?
Potrebbe essere interessante, sia per gli spettatori sia per gli attori che possono finalmente tornare a rapportarsi con qualcosa di materiale e rendere il tutto più realistico.

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