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Filo rosso

Creato il 17 maggio 2012 da Andreapomella

Filo rossoUna volta, molti anni fa, nel 1988 circa, incontrai un bambino di due anni che assomigliava in maniera impressionante a me quando avevo due anni, quindi a me nel 1975. Quel bambino sembravo io rimasto intatto a tutte le catastrofi familiari, mummificato per tredici anni, stessi riccioli castani, stesse guance paffute, stesso sorriso timido. Che fosse uguale a me, o meglio al bambino che ero stato, lo potevo intuire dalle foto di famiglia. Avevo un sacco di foto in cui ero stato ritratto con quel sorriso. Nel 1988 avevo quindici anni, mi trovavo in un paesino tra le montagne del basso Lazio, era estate, ora che ci penso ricordo anche il giorno, era l’8 agosto. Me lo ricordo perché era l’8/8/88, e alla televisione non si parlava d’altro che di questo, della bizzarria numerica di quella data. Insomma, incontrai questo bambino che giocava sul fondo di una vecchia scalinata, piegava le gambette per appoggiare le manine a terra, poi si alzava sorridente e mi guardava, i suoi boccoli dorati si animavano di riflessi sotto il sole del mattino. E io pensavo a quanto fosse strana quella somiglianza, pensavo che se mai un giorno avrei avuto un figlio sarebbe stato come lui, cioè come me, voglio dire come me nel 1975, o come lui nel 1988. Ora, nel 2012 mio figlio ha due anni ed è esattamente così, un filo rosso nel tempo, un’eco che si tramanda. Mentre il bambino che incontrai nell’88 sarà un estraneo di ventisei anni. Io uno di trentanove.


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