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Filosofia in Pillole: Herbert Marcuse

Creato il 20 luglio 2010 da Abcd
Marcuse e La Scuola di FrancoforteLa Scuola di Francoforte si forma a partire dal 1922,È sostanzialmente una critica alla società presente.Il suo scopo è la creazione di un umanità libera e disalienata inteso come ideale che tende a smascherare le profonde contraddizioni dell’esistente.Si attua ciò attraverso un modello utopico in grado di fungere da pungolo rivoluzionario.Marcuse Riprende da Hegel e da Marx un discorso dialettico e totalizzante, da Freud derivano gli strumenti analitici per lo studio della personalità e dell’autorità e i concetti di ricerca di piacere e libido.Eros e CivilitàAlla base vi è la convinzione di Freud che la civiltà abbia potuto svilupparsi esclusivamente in virtù della repressione degli istinti.Infatti la società è riuscita a mantenere l’ordine solo impedendo all’individuo la libera soddisfazione delle sue pulsioni.A differenza di Freud, che ritieneche la repressione sia un male necessario per la civiltà, Marcuse ritiene che non sia la civiltà in quanto tale ad essere repressiva, bensì quel tipo particolare si società che è la società di classe.Secondo Marcuse , Freud non aveva distinto tra rimozione di base (richiesta dalla società in generale) e il Surplus di rimozione (richiesto dalle società di classe dell’occidente).La società occidentale è stata completamente asservita al principio di prestazione, ossia l’impiego di tutte le energie psicofisiche dell’individuo per scopi produttivi o lavorativi.Il principio di prestazione riduce il singolo ad un entità di produzione.Reprime le richieste umane del piacere e della felicità, detereorizzando il corpo umano e riducendo la sessualità a puro fatto genitale e procreativo.Godersi la vita non è più il fine. Il fine ultimo è diventato il lavoro, la fatica che gli uomini vedono come qualcosa di naturale o come giusta punizione per una colpa.Si introietta nella propria psiche la rimozione ovvero l’autorepressione dell’individuo represso.L’arte ha da sempre espresso il desiderio umano di libertà in senso di creatività non alienata.La dimensione estetica per Marcuse trova in Orfeo e Narciso le sue figure più caratterizzanti.Mentre Prometeo simbolizza l’Occidente, il lavoro e la fatica, Orfeo è la voce che non comanda ma canta (ritratto di un mondo senza repressioni) e Narciso simbolizza la vita nella sua bellezza.Ideale della StoriaI corpi degli uomini possono tornare ad essere organi di piacere e non di fatica attraverso la risessualizzazione della persona umana.
Esistono inoltre possibilità per una società non repressiva in quanto il principio di prestazione ha creato le precondizioni storiche per la sua stessa abolizione.L'Utopia di Marcuse è il desiderio di un paradiso ricreato in base alle conquiste della civiltà.L'Uomo ad una DimensioneÈ una sorta di critica della società tecnologica avanzata (società industriale).L’uomo a una sola dimensione è l’individuo alienato, l'uomo della società attuale.Per lui la ragione si identifica con la realtà, e non distingue più ciò che è da ciò che deve essere.Per lui non ci sono altri modi di esistere al di fuori del sistema tecnologico, che ha la capacità di stordire l’uomo in un frenetico universo consumistico.Questo è un sistema che genera profonde illusioni di libertà e di democrazia, facendo credere al cittadino della civiltà industriale avanzata, di essere libero e felice.Tutto ciò avviene grazie al permissivismo di questa tolleranza repressiva che funziona solo se non viene messo in discussione il sistema stesso.Per desublimazione repressiva Marcuse intende l'assuefazione dell'individuo occidentale al sistema di false libertà che si viene ad instaurare, individuo che è convinto di essere libero, a suo parere non c'è repressione, ma è proprio l'eccessiva repressione a creare questo stato di normalità-abnorme.
Il Grande RifiutoÈ l’opposizione totale al sistema e il porre le basi per la traduzione dell’utopia in realtàMarcuse esalta l’utopia perché vede in essa la protesta verso il presente e l’ansia preveggente del futuro.In uno scritto Marcuse parla di fine dell’utopia poiché oggi esistono le precondizioni materiali e tecniche, ossia i luoghi dove le utopie possono abbandonare i non luoghi dell’astrazione per concretizzarsi in realtà.

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