Magazine Cinema
Visto in Dvx, in lingua originale.
La storia di un uomo e di una donna, si incontrano, scatta il colpo di fulmine, lui la insegue, entra nel locale in cui lei si esibisce, a fine spettacolo la segue di nuovo, si amano, vengono scoperti dall'ex di lei, i due uomini si picchiano, l'innamorato vince; si sposano, lei rimane in cinta, i due litigano (lui lavora troppo e la trascura, lui la sente distante), lui si ubriaca, decide di arruolarsi e parte per la guerra.
Una storia banale, lineare come poche, con solo due personaggi. Ma questa storia è un obbligo, visto che quello che conta è, come sempre dovrebbe essere, la forma.
Pálfi tira fuori il cinefilo nerd che c'è in lui e costruisce un film incollando insieme sequenze prese da oltre 500 film, utilizza solo musiche tratte da alcuni di quei film e la lingua originale (anche se in realtà parlano pochissimo). L'effetto è incredibile e straniante. Se all'inizio si fa fatica a capire la storia (ecco perché è necessario che sia lineare) e ad un certo punto il montaggio serrato è stato addirittura disturbante, l'insieme è però un'opera grandiosa e folle. Gli accostamente sono innumerevoli e fantastici, inutile cercare di descrivere i momenti migliori, copioincollo uno dei svariati commenti che si possono trovare sul web.
Marilyn Monroe with “Put the Blame On Mame" in the background, In the Mood for Love's soundtrack as a companion to Raiders of the Lost Ark, the smooth score of Twin Peaks illustrating Psycho's shower scene, the multiple uses of Penelope Cruz's "abre los ojos" line.
Che dire, un'opera al di la del bene e del male, talmente estrema da non essere ancora uscita al cinema per non aver ottenuto tutti i diritti di riproduzione.
Volendo trovare dei nei forse era evitabile l'utilizzo continuo di alcuni film in favore di altre grandi opere lasciate fuori e volendo si potevano non mettere i telefilm che invece sono stati inseriti (di fatto un mondo a parte). Però siamo onesti, solo Pálfi ha avuto le palle di mettersi giù a fare un lavoro improbo, e le regole se le fatte lui (si è anche inserito una breve sequenza del suo "Taxidermia"). Bellissimo il titolo che sembra suggerire che tutto il cinema fin qui realizzato fossero solo materiale realizzato per costruire questo film che, dopo oltre un secolo, ha ottenuto il final cut.
Per un elenco piuttosto completo dei film utilizzati guardare qui.
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