Final Four: l’Olympiacos la spunta sul Partizan

Creato il 07 maggio 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

I Reds del Pireo escono vincenti al termine di una sfida epica, una maratona di quarantacinque minuti, tirati ed inebrianti fino alla sirena finale, quando la tripla del possibile pareggio di Rasic muore sul ferro. 83-80 la vittoria della banda Yannakis, salvata al termine dei regolamentari da un tap-in di Childress in versione spiderman, e poi chiusa a doppia mandata dal gelido sangue serbo di Teodosic dalla lunetta.

La cronaca dell’incontro
La seconda semifinale inizia in mezzo ad un tifo degno del calcio sudamericano, coi i supporter arrivati da Atene a farla da padroni… alla faccia della crisi! A smorzare in gola il canto dei tifosi ci pensano i due statunitensi del Partizan, McCalebb e Roberts, che segnano quattro punti con due facili contropiedi. Appena però Kleiza riesce ad alzare la mano fa subito male, ma è l’unico canestro che la zona dei serbi concede nei primi quattro minuti. La difesa di coach Vujosevic è davvero impressionante, e la miglior squadra per punti segnati dell’intera Eurolega a metà del primo quarto ha messo solo due punti al tabellone. L’Oly ha talento, chili e centimetri in ogni ruolo ed appena i serbi abbassano un po’ la guardia cominciano a trovare il canestro con un minimo di continuità. Schortsanidis costringe a due falli prematuri Vranes, ma è Papaloukas a fare a fette la difesa del Partizan riportando a cinque punti il divario, che diventano solo due sulla sirena del primo quarto, quando Teodosic spara la tripla del 15-17.
Il secondo periodo comincia con una penetrazione dell’imprendibile McCalebb (8 punti a metà), ma Childress fa trattenere il fiato ai 16.000 compiendo un salto mostruoso che costringe il lungagnone Vranes al terzo fallo. Per un paio di minuti non si segna più finchè una bellissima tripla di Bourousis porta le squadre in parità a quota 22. Al lungo greco risponde capitan Bozic, annullati poi da quattro punti in fila di Papaloukas che con classe ed esperienza mette l’Olympiacos sui binari giusti. All’ex Cska si aggiugno i canestri di Teodosic e Schortsanidis , mentre per il Partizan segna il solo Jan Vesely. In chiusura arriva un’altra perla di Kleiza che fissa il punteggio sul 33-28.

Il primo canestro del secondo tempo è ancora del bisonte del Pireo, che oltre ai punti fa il vuoto a rimbalzo ed in difesa è un muro, spesso invalicabile. Ma Jan Vesely ci crede: con un rimbalzo, un bersaglio ed un assist tiene a galla i suoi facendo stropicciare gli occhi a tutti gli scout accorsi dagli USA. L’Olympiacos dà l’impressione di poter scappare via da un momento all’altro, ma il club di Danilovic riesce sempre a rimanere agganciato grazie ai punti di Vesely e di Kecman che trova il primo canestro personale dopo 23 minuti di partita. I greci in questo terzo quarto sono trascinati da Linas Kleiza che sale rapidamente a quota 11, ma il tabellone dice solo +3 per i Reds a metà del quarto. Dopo un paio di minuti semi-soporiferi arriva una tripla “basilesca” di Milos Teodosic a cui però risponde prontamente Bozic lasciando tutto invariato a livello di divario. Il botta e risposta continua finchè McCalebb ruba e si invola in contropiede schiacciando l’ennesimo -4, ma infortunandosi al polpaccio e costringendo Vujosevic a far alzare Razic dalla panchina. Il Partizan non si dispera, e con una tripla di Kecman ed una schiacciata di Maric arriva il 52 pari al termine del quarto.
Per l’ultimo periodo esordisce anche Vujcic, ma l’esperienza dell’ex Maccabi non basta a limitare Aleks Maric che con gioco da tre punti porta in vantaggio i suoi. L’intensità della difesa dei Serbi torna ad essere quella del primo quarto e si materializzano il +4 e la paura negli occhi di giocatori e tifosi greci. Teodosic e Kleiza provano a caricarsi la squadra sulle spalle, ma Maric chiude tutto come fosse Duncan e dall’altra parte il Partizan trova la retina con il redivivo McCalebb, che chiuderà con 21 punti. In uscita dal time out l’Olympiacos piazza un parziale in un amen che restituisce ossigeno a mezza Atene. Vesely e Childress si scambiano due giocate sopra il ferro: a 3 minuti dalla fine i bianconeri guidano sul 62-61. L’ex Atlanta trova un’altra schiacciata giustificando in parte il suo stipendio dopo 35 minuti impalpabili: arriva così il sorpasso ad un paio di minuti dalla sirena finale. Kecman sbaglia dalla distanza e si entra così nell’ultimo minuto con i greci in vantaggio; l’Olympiacos pasticcia ma Teodosic recupera e subisce fallo andando in lunetta per il +3! Si va di là e l’assassino Dusan Kecman questa volta non tradisce e spara il missile del pareggio… ma non è finita. Teodosic si prende il tiro a 10 secondi dalla fine mandandolo sul ferro. C’è ancora tempo e McCalebb si invola per il +2 a 6 secondi dal termine. Ma c’è ancora un time out per parte: Teodosic ci riprova per vincere e sbaglia (di mezzo metro), ma Childress intercetta il piccione viaggiatore e lo schiaccia nel canestro! Over time!

I cinque minuti supplettivi cominciano come erano finiti, cioè con altri punti di Childress, totalmente dominante dal punto di vista atletico. Si segna solo dalla lunetta finche Papaloukas non trova con l’ennessima magia l’affondata di Bourousis che porta l’inerzia dalla parte dei Reds. Coach Vujosevic si vede uscire prima Kecman e poi Bozic per raggiunto limite di falli. A meno di due minuti dalla fine torna al lavoro Linas Kleiza per il +5, ma una pennellata di Vesely con il fallo restituisce un solo possesso di svantaggio. Si cambia metà campo, Vesely stoppa Kleiza ma Bourousis prende tre rimbalzi in attacco consecutivi subendo anche il fallo portando i suoi sul +4 dalla lunetta. Il Partizan non si arrende e Rasic infila la tripla del -1 dopo aver sbagliato tutti e sei i tiri presi fino a quel momento. Il fallo sistematico manda in lunetta Teodosic che non tradisce, ma ci sono ancora 9 secondi in cui l’Olympiacos decide di mandare sulla linea della carità Rasic che segna entrambe i liberi. La litania si ripete e Teodosic torna a battere un paio di liberi che manda a bersaglio per l’83-80; la preghiera finale di Rasic (per altro non troppo difficile) non viene accolta e l’Olympiacos raggiunge il Barcelona in finale.


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